Cultura e Spettacoli

Il film da riscoprire

Il 31 maggio Clint Eastwood compirà ottantanove anni. E non ha intenzione di smettere né di dirigere film, né di interpretarli. Sembrava che avesse deciso di dedicarsi soltanto alla regia, invece quest'anno, dopo sei stagioni di sosta, vestirà ancora una volta i panni del protagonista. Naturalmente diretto da se stesso in Il corriere - The Mule, un dramma tratto da una cruda storia vera. Tornando di colpo indietro di quarant'anni lo possiamo rivedere stasera nell'eccitante dramma carcerario Fuga da Alcatraz (21 Sky Classics), diretto dall'amico Don Siegel. Siamo, come dice il titolo, ad Alcatraz in California, nel 1960. Dall'isola prigione immersa nella baia di San Francisco non è mai fuggito nessuno: l'arcigno e arrogante direttore Warden (Patrick McGoohan) mette subito le cose in chiaro con il nuovo arrivato, il plurievaso Frank Morris (Clint Eastwood). Questi, destinato alla biblioteca, se ne sta sulle sue, fra tiepide amicizie e odi profondi, come per quelle carogne di reclusi che vorrebbero usarlo come una vogliosa femminuccia. Il resto del tempo lo dedica a un pazzesco piano per andarsene con i due fratelli Anglin, Clarence e John. Ce la farà? Da una vicenda reale, un capolavoro di tensione che schiva i luoghi comuni della vita carceraria con un superbo ritratto dei personaggi e la violenza ridotta al minimo, ma basterebbe la crudele scena dell'autoamputazione di Doc per dare le vertigini. Clint Eastwood, tirato a lucido e più che mai taciturno, calamita il tifo di chi guarda.

Un film che a Cannes o a Venezia sarebbe un fiasco: non ha un momento di noia.

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