Cultura e Spettacoli

Il film del weekend: "Dragon Trainer 2"

Torna il kolossal d'animazione della DreamWorks, con un secondo avventuroso capitolo che sa divertire e commuovere

Il film del weekend: "Dragon Trainer 2"

Se siete parte di quel pubblico che ha apprezzato "Dragon Trainer", il film del 2010 tratto dalla serie di libri per bambini di Cressida Crowell e che è stato capace di incassare mezzo miliardo di dollari al box office internazionale, farete bene a non mancare la visione del secondo episodio in uscita questo weekend che, strano a dirsi per un sequel, è ancora più emotivamente potente e visivamente appagante del primo. Nel villaggio vichingo di Berk sono trascorsi cinque anni dalla nascita dell'amicizia tra Hiccup, figlio del capo Stoick, e il drago Sdentato e oramai umani e "sputafuoco" volanti vivono in armonia, perfettamente integrati. Mentre i compaesani si dedicano felici alle corse in sella ai loro nuovi amici draghi e Stoick inizia a valutare di lasciare al figlio la guida dell'isola, Hiccup e Sdentato spendono tutto il loro tempo in voli spericolati alla scoperta di nuove terre. E' proprio nel corso di una di queste esplorazioni che vengono a sapere dell'esistenza di un uomo d'implacabile malvagità, Drago Bludvist, che sta radunando un esercito di draghi allo scopo di conquistare il mondo.

Alla regia stavolta è rimasto da solo al comando Dean DeBlois. Oltre a quelli già apprezzati nel primo film, vanno in scena nuovi personaggi tra cui spicca Valka, una figura all'inizio molto misteriosa che vive in una grotta di ghiaccio assieme a centinaia di draghi selvatici e ha un legame speciale con Hiccup di cui il ragazzo è all'oscuro e che, ovviamente, non riveliamo. "Dragon Trainer 2" è in sostanza una coinvolgente e toccante storia di formazione, in cui il giovane protagonista è chiamato ad abbracciare un destino da eroe. Nonostante Hiccup, sulle prime, risponda alla minaccia che incombe sulla sua gente con un pacifismo un po' ingenuo, il suo istinto di ribellarsi alle indicazioni degli adulti e far prevalere il suo libero pensiero si rivela prezioso. Arriverà il momento in cui capirà però che di fronte all'ottusità del male il suo ottimismo tardoadolescenziale non basta e che è necessario quell'atto di maturità che è il sacrificio. Da un lato il film invita gli adulti a far loro la capacità dei ragazzi di non lasciarsi condizionare dai canoni culturali della comunità di appartenenza, dall'altro mostra ai più giovani che crescere significa anche affrontare la perdita, il dolore. In questo senso la giocosità di cui è pervasa la pellicola serve, oltre che a divertire, a stemperare la commozione suscitata nel corso di più di una scena madre.

Tutto, in questo film, incita ad accettare il diverso e a ritenerlo arricchente. Non solo i due personaggi principali, Hiccup e Sdentato, hanno una menomazione, il primo a una gamba e il secondo alla coda, ma ogni drago ha un aspetto così bizzarro, peculiare e unico da essere proprio per questo irresistibile. I molti legami sentimentali tra i personaggi traspaiono non tanto grazie ai dialoghi quanto in virtù dei movimenti, facciali e non, frutto di un'animazione incredibilmente fluida. Indipendentemente dall'età, molti degli spettatori in sala si sentiranno partecipi dei voli pirotecnici in sella ai draghi e chiunque in vita sua abbia condiviso un tratto di strada con un animale sarà rapito dalla tenerissima e simbiotica amicizia tra Hiccup e Sdentato. Tra scenari spettacolari, gag e momenti toccanti, spuntano riflessioni su temi come il perdono, l'obbedienza, il pregiudizio e la tolleranza.

Per tutta la famiglia.

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