Cultura e Spettacoli

Il film del weekend: "La sposa bambina"

Un'opera di denuncia sulla pratica, ancora oggi diffusa, del matrimonio infantile, ma anche un invito alla speranza e alla lotta per un rinnovamento sociale e culturale

Il film del weekend: "La sposa bambina"

Sostenuto da Amnesty International e già vincitore di numerosi premi, è finalmente uscito anche da noi "La sposa bambina", un film basato sulla storia vera raccontata nel libro “I am Nujood, age 10 and divorced” di Nojoud Ali e della giornalista Delphine Minoui. E' una pellicola fortemente autobiografica: chi l'ha girata, Khadija Al-Salami, prima donna yemenita a diventare regista e produttrice, ha infatti vissuto sulla propria pelle la piaga del matrimonio infantile.

Nojoom è una bambina che vive con la sua famiglia in un villaggio dello Yemen. A dieci anni viene data in sposa dal padre, in cambio di denaro, a un uomo che ha vent’anni più di lei. Il marito è un aguzzino: la tratta come una serva e la violenta ripetutamente. La piccola valuta l'opzione del suicidio, non intravvedendo vie d'uscita alla sua condizione disperata. Un giorno però riesce a fuggire e a raggiungere un tribunale: qui racconta cosa le è successo e fa domanda di divorzio, sfidando i costumi del posto. Sarà la più giovane divorziata al mondo. (Guarda la videorecensione)

Quella narrata nel film è solo una delle tantissime situazioni di ragazzine che hanno avuto la sfortuna di nascere in luoghi dove sopravvivono usanze arcaiche talvolta incivili. Il matrimonio infantile, a causa delle violenze cui si accompagna, è ogni anno responsabile della morte di 70.000 bambine, spesso vittime di emorragie interne provocate dai rapporti sessuali prematuri cui sono state costrette.

Il film rende benissimo il fatto che nessuno degli abitanti di quei remoti villaggi sembri rendersi conto dei diritti negati e dell'iniquità che emerge da certe pratiche retrograde. Le donne stesse, prigioniere di una millenaria sudditanza, sono rassegnate complici del perpetuarsi di aberranti tradizioni.

"La sposa bambina" permette di immergersi in un mondo lontanissimo dal nostro, fatto di paesaggi meravigliosi (fotografati in maniera eccellente), di vesti colorate e volti esotici ma anche di abitudini che hanno del disumano e sono frutto di ignoranza e povertà.

Raccontare una storia cruda come quella del film ha molteplici scopi: non solo rivendicare il diritto delle bambine ad avere un'infanzia degna di questo nome, fatta di gioco e spensieratezza anziché di soprusi fisici e psicologici, ma anche creare una speranza di rinnovamento.

Il carattere forte della protagonista, infatti, vuole essere d'ispirazione per chiunque si trovi imprigionato in situazioni di drammatica ingiustizia.

Commenti