Cultura e Spettacoli

Il film del weekend: "Trafficanti"

Una commedia che dissacra in modo graffiante (e divertente) il Sogno Americano. In equilibrio perfetto tra contenuti scomodi, comicità e denuncia

Il film del weekend: "Trafficanti"

Todd Phillips, il regista della trilogia "Una notte da leoni", dà alle sale "Trafficanti", un film che non è una commedia spensierata come le precedenti dello stesso autore. Stavolta si tratta di un'opera satirica più adulta, in cui la comicità non è demenziale e volgare come di consueto, bensì caustica e tinta di critica sociale. "Trafficanti" esplora il lato oscuro dell'ambizione e dissacra l'American Dream, raccontando una storia incredibile ma vera che venne portata alla luce, anni fa, da un articolo di Guy Lawson su Rolling Stone.
Il periodo è quello della Guerra del Golfo. I due ventenni Efraim Diveroli (Johan Hill) e David Packouz (Miles Teller) sono amici d'infanzia che, dopo essersi persi di vista qualche anno, si incontrano nuovamente ad un funerale. Il primo è diventato un affarista senza scrupoli mentre l'altro sopravvive facendo massaggi ai ricchi di Miami. Una volta ritrovatisi, i due decidono di lavorare assieme, avviano quindi una collaborazione che prevede di vendere armi all'Esercito degli Stati Uniti. Naturalmente strappano contratti per le forniture minori, quelle snobbate dai grandi concorrenti, ma il colpo grosso è dietro l'angolo: c'è la possibilità di portarsi a casa trecento milioni di dollari armando le milizie in Afghanistan. Oramai ubriachi di avidità, i ragazzi ricorreranno a stratagemmi loschi e rischiosi pur di aggiudicarsi l'affare.
Il titolo originale del film è "War Dogs". Per cani da guerra si intendono quegli individui che vedono i conflitti bellici come una risorsa economica e fanno fortuna lucrando sugli equipaggiamenti militari senza mai mettere realmente piede sui campi di battaglia. Possono anche essere dei pacifisti ma è qualcosa di secondaria importanza per chi ha come priorità assoluta il denaro.
Il film viaggia spedito, a ritmo davvero sostenuto, e assume le sembianze di una sorta di fumetto in cui avidità, corruzione, illegalità e pericolo la fanno da padrone. La vena action e le diverse anime, ora comica, ora riflessiva, ora drammatica, si integrano a meraviglia e con grande naturalezza grazie anche alla potente alchimia tra i due attori al centro della scena. I personaggi principali sono due neofiti scaltri e spavaldi, simbiotici solo in apparenza, ma che non potrebbero essere più diversi: da un lato l'eccentrico spaccone Diveroli che conferma il talento recitativo di Johan Hill, dall'altro il bravo ragazzo più dubbioso che ambizioso incarnato da Teller.
Ci si diverte eccome, nonostante l'argomento tutt'altro che leggero, grazie al fatto che al giusto disincanto si accompagna quasi sempre il filtro del grottesco. La storia è avvincente, la narrazione vivacissima e la spietatezza dei contenuti è alleggerita da fresche gag.

Il risultato è un film che dà prova di un equilibrismo tra generi davvero riuscito e piacevole.

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