Cultura e Spettacoli

Alla fine Bompiani resta italiana. Va a Giunti

Stefania Vitulli

Alla fine ha vinto l'offerta di Giunti. Ci avevano provato Amazon Publishing e Harper Collins. Ma l'ad di Mondadori Ernesto Mauri aveva detto no ai marchi stranieri: «Perché il mercato italiano va protetto, specialmente quello del libro». Ci avevano fatto un pensierino il gruppo editoriale Mauri Spagnol, Feltrinelli, Neri Pozza e De Agostini. Ma l'offerta non è stata abbastanza allettante. E ovviamente ci aveva fatto un pensiero ben più importante - sostenuto dal ricordo degli anni passati a rilanciarla e dall'auspicio di una riunione degli autori che sentiva ancora propri - l'ex direttore editoriale Elisabetta Sgarbi con la sua Nave di Teseo. Nove erano state le «manifestazioni di interesse» che il gruppo Mondadori aveva ricevuto al termine del giugno scorso nell'ambito dell'operazione Rcs Libri per la cessione di Bompiani. Ma la casa editrice fiorentina, che affonda le sue radici nella tipografia e libreria fondata nel 1841 dai fratelli Paggi, quelli che pubblicarono Le avventure di Pinocchio, ha messo sul tavolo 16 milioni e mezzo di euro. E si è aggiudicata la gara. «È stata un'operazione fortemente voluta» ci spiega l'ad di Giunti Martino Montanarini. «Vorremmo continuare nel solco iniziato da Elisabetta Sgarbi, perché vediamo in Bompiani narrativa di qualità che sa però parlare a un pubblico vasto: è questo il principio che vorremmo mantenere. Pensi che nel giorno in cui ci portiamo a casa il catalogo intero, arriva in libreria per Giunti anche il nuovo titolo di Andrea De Carlo, ex autore top Bompiani: tutto si tiene».

Eppure con la fuoriuscita della Sgarbi dalla casa editrice dopo l'acquisizione Mondadori molti autori sono entrati nel catalogo La nave di Teseo, togliendo punti e lettori al marchio milanese creato da Valentino Bompiani nel 1929: «L'offerta è stata congrua per il catalogo offerto. Vogliamo valorizzare le valide professionalità rimaste in Bompiani. A partire da Beatrice Masini, che è ora alla guida. Confermo che la Sgarbi ha fatto un lavoro eccellente ma la qualità Bompiani si è affermata negli anni ben prima di lei». A partire da molto lontano: la scelta di Valentino di partire con collaboratori come Cesare Zavattini e Antonio Banfi e poi prendersi prima un giovanissimo Umberto Eco negli anni '50 come braccio destro e poi appunto Elisabetta Sgarbi. Che, dopo un quarto di secolo al servizio della casa editrice di Elio Vittorini e Antoine de Saint-Exupéry, si dimette quando Mondadori acquisisce il marchio, seguita tra gli altri proprio da Umberto Eco.

Bompiani, che per il 2016 stima ricavi per 15,3 milioni di euro e detiene una quota dell'1,8% nel mercato trade, raggiunge nel gruppo Giunti i marchi propri come Dami, De Vecchi, Demetra, Giunti Junior, Giunti Kids e Motta Junior. Quelli in licenza, cioè Disney, Lucas, Marvel. I controllati: Edizioni del Borgo, Editoriale Scienza, Edizioni Pon Pon, Fatatrac. E i partecipati: Giorgio Nada e Slow Food. Un pacchetto notevole per un marchio storico, che vanta già un catalogo di oltre 8mila titoli, un fatturato di 198 milioni di euro nel 2015 e oltre mille dipendenti. E che lavora a nuove aperture della propria catena di librerie Il Punto per superare quota 200 nel 2017. Bompiani farà la differenza, perché per il futuro Giunti punta soprattutto sulla narrativa, come ha dimostrato un anno fa mettendo in scuderia l'ex Mondadori Antonio Franchini, che nel 2016 si è già portato a casa un risultato allo Strega, con Antonio Moresco in dozzina, e al Campiello, con Alessandro Bertante in cinquina: «Pensare a se e come giocare il jolly Franchini in Bompiani è prematuro», aggiunge Montanarini. «Il preliminare è stato appena firmato e ancora stiamo aspettando che l'antitrust levi la sospensiva. Vogliamo proseguire con la squadra Bompiani attuale, ma fra qualche mese daremo risposte più precise».

E intanto dopo l'accordo di cessione, Mondadori - che a fine luglio già aveva rivenduto il marchio ex Rcs Marsilio alla famiglia De Michelis per 8,9 milioni di euro - vola in Borsa e chiude con un rialzo del 6,8%.

Commenti