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Dov'è il confine tra la normalità e la pazzia? E se qualcuno si trova a dover gestire un dono veramente speciale, chi gli sta intorno è pronto ad accettarlo? Sono i temi che troverete nella serie Legion, in onda dal 13 febbraio (alle 21,50) su Fox. Il canovaccio arriva dritto dritto dall'universo Marvel, che nell'ultimo decennio ha fornito alla televisione e al cinema una mitologia contemporanea capace di spaziare dall'avventuroso al serio, passando anche per l'ironico. In questo caso siamo decisamente sul versante onirico e più cupo dei super poteri. Il protagonista, come nell'omonimo fumetto spin-off degli X-men, ha un enorme potere psicocinetico che finisce però con il frantumargli la personalità. Rispetto al fumetto però l'adattamento televisivo è decisamente più orientato a sottolineare l'aspetto clinico e sociale. David Haller, interpretato da Dan Stevens, è rinchiuso in un ospedale psichiatrico per una presunta schizofrenia. Gli strani fenomeni che accadono attorno a lui sono stati catalogati come fossero un'illusione della sua mente, ma non lo sono affatto. E quando i suoi poteri si manifestano di nuovo, nonostante i farmaci, il risultato è un disastro. Tanto da attirare l'attenzione di chi sorveglia i mutanti e cerca di mettere sotto controllo i loro poteri. Il giovane Haller dovrà riuscire a sfuggirgli, a distinguere realtà da illusione e a convivere con le sue personalità. Inutile svelare troppo della trama però. Quello che conta dire è che ciò che caratterizza maggiormente la serie è la regia molto onirico-surreale voluta dal produttore Noah Hawley (quello di Fargo).

Vi farà amare o non amare Legion.

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