Cultura e Spettacoli

FuoriSerie

La monarchia piace. Soprattutto nelle serie e soprattutto se britannica. The Crown di Netflix, incentrata sulle vicende di Elisabetta II, è stata un successo globale e prima c'è stato il successo (meno filologico) dei più sanguigni The Tudor. Ora è arrivata la serie dedicata all'altro momento fondamentale della monarchia britannica, ovvero il lunghissimo regno della Regina Vittoria (1819-1901). Salita al trono giovanissima, nel 1837 la regina ha guidato, dopo la morte dello zio Guglielmo IV, la Gran Bretagna nel suo periodo di maggiore splendore coloniale.

Mentre Vittoria esercitava, nel corso dei decenni, la sua influenza discreta su governi e ministri, avvennero i più incredibili cambiamenti, dall'industrializzazione alla nascita delle basi della globalizzazione. Nei primi 8 episodi di Victoria in onda su Laeffe (canale 139 di Sky) il venerdì (ma disponibile anche nell'on demand di Sky) si possono rivivere i primi 5 anni da monarca di Alexandrina Victoria (interpretata da Jenna Coleman). A far da guida alla serie i diari, fittissimi, lasciati dalla giovane regina. A rendere la trama visivamente credibile bellissimi costumi e una ricostruzione d'ambiente molto accurata. I primi anni di regno sono poi quelli che più si prestano all'effetto romanzo: il contrasto tra la regina ribelle e sua madre, l'opprimente e teutonica principessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld. E poi l'infatuazione per il primo ministro Lord Melbourne. Abbastanza per incollare allo schermo 7 milioni di inglesi e garantire una seconda stagione.

Ma, anche senza essere inglesi, se vi piace la storia è un prodotto vivamente consigliabile.

Commenti