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É difficile realizzare una bella serie a partire da un romanzo eccezionale. Soprattutto se il romanzo è caratterizzato, in primo luogo, dall'ironia e dalla forza descrittiva delle parole. È il caso del capolavoro, tradotto in tutto il mondo, di Gerald Durrell: La mia famiglia e altri animali (Adelphi). Ma la serie I Durrell La mia famiglia e altri animali, oltre 8,2 milioni di spettatori nel Regno Unito, riesce a trasmettere lo spirito del romanzo/biografia del naturalista inglese. Qui da noi andrà in onda su laeffe da domani alle 21.30 (Sky, canale 139).

La trama segue pari pari l'originale. Nel 1935 la vedova Louisa Durrell decide di trasferirsi dall'Inghilterra all'assolata Corfù insieme ai suoi quattro figli, caratterialmente difficili, per cercare un nuovo destino per se stessa e per la sua famiglia. Nell'isola greca, un posto dove non c'è ancora l'elettricità ed essere un po' sgarrupati e fuori di testa è considerato più normale che in patria, i cinque trovano, seppur faticosamente, una nuova dimensione di vita. Soprattutto il piccolino di famiglia, Gerry, sviluppa la sua passione naturalistica, tutto il tempo a osservare e catturare animali, spesso con rocambolesche disavventure. Le conseguenze di questa giovinezza un po' strampalata? Gerald Durrell è diventato un esploratore e zoologo di fama mondiale, fondatore del Durrell Wildlife Conservation Trust e romanziere. Suo fratello, Lawrence Durrell, uno dei più famosi e ammirati scrittori di lingua inglese. Mica male.

E anche sullo schermo il risultato è una fiction gradevole, divertente, e molto british.

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