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È appena partita su Sky Atlantic (tutti i mercoledì) la super serie Trust. Alla base ci sono tre showrunner con un premio Oscar alle spalle: Danny Boyle, Simon Beaufoy e Christian Colson. Quanto al cast, anche qui non mancano i pezzi da novanta: Donald Sutherland, Hilary Swank, Brendan Fraser. Sommati ai bei nomi del cinema italiano: Giuseppe Battiston e Andrea Arcangeli fra gli attori ed Emauele Crialese come regista di uno degli episodi. Sì, perché in parte Trust è ambientato in Italia, visto che i dieci episodi ruotano intorno al rapimento da parte della 'ndrangheta, nell'anno 1973, di John Paul Getty III (Harris Dickinson), erede della fortuna petrolifera della sua famiglia. I rapitori confidavano in un riscatto di svariati milioni di dollari, ma il nonno di Paul, J. Paul Getty Sr. (Donald Sutherland), enigmatico magnate del petrolio, seguendo la vicenda dalla sua sfarzosa villa inglese in stile Tudor, era ben poco propenso ad assecondare le richieste dei rapitori. Il padre di Paul, J. Paul Getty Jr. (Michael Esper), invece era a Londra, perso fra droga e alcol. La madre, Gail Getty (Hilary Swank), sfortunatamente al verde, si trovava da sola a negoziare con rapitori sempre più frustrati. A differenza di quella filmica di Ridley Scott la narrazione televisiva pare ben fatta, anche se a volte nella descrizione della Roma anni Settanta non si riesce a sfuggire all'effetto cartolina. Ma alla fine è un peccato veniale.

Invece il fatto che la regia di ogni singolo episodio sia a se stante è un pregio assoluto.

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