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Le serie tv sono lo specchio della società? Inevitabilmente sono anche lo specchio della sessualità che evolve. In questo senso il punto di svolta è stata Sex & the city. La serie sulle avventure, spessissimo di letto, di Carrie Bradshaw e delle sue amiche ha creato un genere. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e la sessualità si è sempre più fatta fiction, basta pensare a Masters of Sex. Ora è il turno di Bondage, serie Netflix dagli episodi brevissimi, che esplora il mondo della dominazione con ironia. Un timido ragazzo gay si mette ad aiutare una sua vecchia compagna di liceo che mentre fa l'università, si mantiene legando e frustacchiando i suoi clienti.

Le puntate a volte sono divertenti, altre volte un po' meno perché si cade nello stereotipo e in un certo clima un po' troppo lgbt pride che sa di già visto. Insomma, da specchio della società si passa facilmente al selfie con filtro abbellente della società e della sessualità libera.

Del resto è un fatto che ormai anche la componente gender delle serie normali è fatta col bilancino: una serie senza coppia gay pare brutto. La censura del tema era demenziale, l'imposizione del cliché altrettanto. In Italia non c'è un manuale cencelli così preciso come negli Usa, però arriverà anche qui la serie gay friendly. Le fate ignoranti, celebre pellicola di Ferzan Özpetek diventerà una serie tv che sarà prodotta da Fox. Lo ha annunciato lo stesso regista. Il film era onestamente bello e delicato: il pericolo, però, è che a diciotto anni di distanza il tema abusato e la dilatazione dei tempi televisivi non faccia un favore alla trama tenue e intimista.

Si vedrà.

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