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La serie, o meglio la docufiction, di cui vi parliamo oggi non pone rischi di spoiler sul finale. Gli ultimi Zar, disponibile su Netflix, narra infatti le vicende di Nicola II e della sua famiglia, che fu sterminata, con lui, dai bolscevichi a Ekaterinburg, nella notte tra il 16 e il 17 luglio 1918.

Ma se la vicenda, nel suo dipanarsi generale, dovrebbe essere nota a tutti coloro che hanno studiato un manuale di storia delle superiori va subito detto che Gli ultimi Zar permette di penetrare la vita della famiglia reale russa molto più in profondità. Ben girata, con immagini che a volte sembrano quadri che all'improvviso prendono vita, la docufiction si avvale di un gruppo di consulenti storici molto ampio. Gli interventi degli accademici interrompono la narrazione filmica, come spesso accade in questo tipo di prodotto. Però l'inserzione della parte documentaristica è così ben fatta da non rovinare la narrazione. E la parte per immagini ha la qualità che ci si aspetta da una serie vera, mentre spesso in prodotti così il girato è un po' tirato via.

Quindi indubbiamente un prodotto da guardare, che racconta anche i dettagli dimenticati della storia dei Romanov: come la tragedia del campo di Chodynka, che funestò l'incoronazione di Nicola II (1896) e che lo zar gestì malissimo iniziando a creare attorno a se l'impressione della debolezza e dell'impreparazione. Largo spazio è anche dato alla figura di Rasputin e alla sua influenza sulla zarina.

E in questo caso forse si calca un po' troppo la mano sulla leggenda nera di questo mistico inquieto.

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