Cultura e Spettacoli

Quello che Gad Lerner non chiede sul radicalismo islamico

Il giornalista ha intervistato l’attuale presidente dei Giovani Musulmani Italiani, Nadia Bouzekri, nel suo "Islam, Italia". Ma si è "dimenticato" di porre alcune domande...

Quello che Gad Lerner non chiede sul radicalismo islamico

Nella nuova trasmissione di Rai Tre sull’Islam, Gad Lerner intervista l’attuale presidente dei Giovani Musulmani Italiani (GMI), Nadia Bouzekri, suscitando però diverse polemiche sui social media per non aver fatto riferimento ad alcune dichiarazioni della ragazza.

L’utente Facebook Victor Skanderbeg metteva in evidenza come Lerner avesse evitato di chiedere alla Bouzekri dei precisi pareri riguardo ad alcuni suoi post dove se la prendeva con Israele, con i “paesi civilizzati, responsabili della situazione in Medio Oriente” ma anche sulla famosa frase “ebrei’s kill” apparsa su una lavagna a un incontro GMI. Skanderbeg pone alcuni quesiti di tutto rilievo e sarebbe stato interessante, durante la trasmissione, sentire le opinioni della neo-presidentessa del GMI: "Perché hai espresso solidarietà al movimento Boycott Divest Sanction (nel caso specifico, il boicottaggio della Coca- Cola) che mira alla distruzione di Israele?", si chiede, "Eri seria quando hai chiesto che il premier Israeliano fosse arrestato e imprigionato, al suo arrivo in UK, per crimini di guerra? Pensi davvero che non ci sia alcun collegamento fra islam e terrorismo? Perché hai scritto che la situazione in Medio Oriente è tutta colpa dell'Occidente? Visitando l'EXPO di Milano, lo scorso anni, hai detto che il Padiglione di Israele si sarebbe dovuto chiamare "Palestina", perché?".

Non è certo la prima volta che Gad Lerner si interessa a quella precisa area islamista, visto che in più occasioni è stato segnalato assieme a personaggi del Caim, come ad esempio lo scorso Ramadan all’arena civica, assieme al coordinatore del Caim, Davide Piccardo (che a suo tempo se ne uscì con la frase “è finita la pacchia” riferendosi all’assalto a una Sinagoga di Parigi), ad Abdallah Kabakebbji e a Sumaya.

Assieme a Lerner viene inoltre segnalato spesso Reas Syed, avvocato e membro del direttivo Caim, con Selma Ghrewati e Souhair Katkhouda.

I contatti tra Pd e islamismo politico

Certi ambienti della sinistra continuano a dare spazio, sia sul piano mediatico e che politico, a quell’area islamista presente in Italia, indicata più volte come vicina all’ideologia dei Fratelli Musulmani.

Basta pensare alla candidatura della neo-eletta consigliera comunale Sumaya Abdel Qader, precedentemente legata a FIOE, appoggiata dal PD milanese nella lista di Beppe Sala.

La scorsa primavera, in fase di campagna elettorale, a Sumaya era anche stata organizzata una riunione in un locale di via Plinio, pubblicizzata su Facebook da Lia Quartapelle, capogruppo PD per la Commissione Esteri ed Affari Comunitari della Camera dei Deputati e segretaria, assieme a Pietro Bussolati, dello 02PD.

In seguito alla decisione di candidare Sumaya si erano scatenate forti polemiche a causa di alcuni post e immagini condivisi da madre e dalla suocera su Facebook con chiari riferimenti alla jihad e a Hamas, ma anche per via delle affermazioni del marito della consigliera, Abdallah Kabakebbji, con le quali descriveva Israele come “errore storico, politico e truffa” e dove proponeva come soluzione un “Ctrl-alt-canc”.

Nel frattempo su Facebook emergeva anche un’immagine del padre di Sumaya assieme all’ex presidente egiziano legato ai Fratelli Musulmani, Mohamed Morsy, attualmente in carcere in Egitto con una serie di condanne sulle spalle tra cui una per alto tradimento (avrebbe consegnato documenti riservati a Hamas e Qatar).

L’elezione di Sumaya veniva accolta con entusiasmo del Bureau of Cultural and Educational Affair del Dipartimento di Stato americano, che dedicava alla consigliera un articolo con tanto di titolo: “IVLP Alumna becomes first Muslim councilwoman”. Nel giugno 2016 inoltre, Sumaya, il marito Abdallah e Davide Piccardo e Reas Syed venivano immortalati per l’iftar all’interno del consolato Usa di Milano assieme all’ambasciatore Philip Reeker.

Sumaya e Abdallah furono tra l’altro co-fondatori dei Giovani Musulmani d’Italia, associazione oggi appunto presieduta dalla Bouzekri.

Nel frattempo restano ancora di interesse alcuni fatti avvenuti nei mesi scorsi: le parole di Stefano Allievi (docente presso l’Università di Padova e membro del PD) che lo scorso 21 agosto, durante il sesto seminario scientifico per gli imam e i responsabili dei centri islamici, organizzato dall’Associazione Italiana Imam e Guide Religiose alla moschea di Verona, oltre a definire alcuni giornalisti “sporche carogne”, aveva invitato gli islamici a inserirsi nelle istituzioni: “…giovani delusi entrino, facciano lo sforzo come i nostri, di entrare in istituzioni deludenti, la politica, l’arma, l’esercito, i carabinieri, la marina…”. Chissà cosa ne pensa il Rettore dell’università padovana?

Lo stesso Allievi che aveva portato come ospite relatore a un incontro del PD padovano Roberto Hamza Piccardo, che si è recentemente espresso a favore della poligamia.

Allievi era presente anche lo scorso 1 novembre al settimo seminario dell’associazione islamica italiana Imam e Guide Religiose, denominato "Il terrorismo e la violenza, cause e strategie di prevenzione", svoltosi il 26 ottobre a Roma, presso il Dipartimento di Storia Cultura Religioni dell'Università La Sapienza.

Seminario al quale hanno partecipato anche la già citata Souheir Katkhouda (presidente dell’Associazione Donne Musulmane in Italia, moglie del presidente del CAIM Maher Kabakebbji, nonché suocera di Sumaya Abdel Qader, la consigliera comunale meneghina eletta nella lista Sala) che nel luglio 2014 su Facebook condivideva il disegno di un jihadista di Hamas armato e con sullo sfondo la bandiera palestinese e invocazioni islamiste. In più occasioni la Katkhouda aveva inoltre inneggiato al presidente turco Erdogan, definendolo un “grande presidente”.

Altro personaggio di interesse, presente al seminario romano, è sheykh Abu Abderrahmane, sul cui profilo Facebook compaiono terroristi armati di Hamas, braccio palestinese dei Fratelli Musulmani, e dove si fa riferimento all’uccisione di soldati israeliani. In un post si legge: "Sei a Gaza, sei nel mirino di Hamas" (guarda la gallery). Abu Abderrahmane, egiziano attivo a Reggio Emilia, mostra inoltre sul proprio profilo Facebook l’immagine con le quattro dita, legata ai Fratelli Musulmani egiziani.

Il seminario veniva presieduto e coordinato da Umberto Longo, Vicedirettore del Dipartimento Storia, Culture e Religioni, dal docente Paolo Naso, dal Prefetto a capo della Direzione centrale per gli affari dei culti Giovanna Maria Iurato, da Ezio Gaetano del Dipartimento Polizia di Stato del Ministero dell’Interno, da Mohammed Ben Mohammed, presidente dell’Associazione Culturale Islamica d’Italia.

Sarebbe interessante se Lerner andasse un po’ più a fondo in certe questioni legate all’Islamismo italiano, visto che a quanto pare è un tema che lo interessa in particolar modo.

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