Cultura e Spettacoli

L'ex gieffina: "Ecco cosa mi faceva Casalino in casa"

Marina La Rosa: "Come bacia Casalino? Non ci siamo mai baciati con la lingua. Forse qualche volta ha baciato i miei piedi"

L'ex gieffina: "Ecco cosa mi faceva Casalino in casa"

Già ai tempi del Grande Fratello, Rocco Casalino aveva catturato l'attenzione di milioni di telespettatori. Era deciso e sapeva quel che voleva. E le sue uscite, soprattutto dopo la fine della sua esperienza all'interno della casa più spiata d'Italia, erano pensate per far discutere, come quella sull'"odore dei romeni". L'obiettivo di Casalino era quello di stupire e, di conseguenza, far parlare di sé.

Già durante l'esperienza al Grande Fratello, Rocco aveva le idee chiare, come ricorda Marina La Rosa, intervistata da I lunatici di Radio 2: "Nella casa tutti avevano le idee chiare sul loro futuro. Taricone voleva arrivare ad Hollywood, e ce l'avrebbe fatta. Rocco sognava di fare politica, anche se era laureato in ingegneria. La sua carriera non mi sorprende più di tanto". E così in effetti è stato. Casalino, come abbiamo scritto, è un ambizioso e ha saputo sfruttare l'ascesa dell Movimento 5 Stelle a proprio vantaggio.

Ma la gieffina si lascia andare anche a confessioni piccanti, come riporta Dagospia: "Se pensi al sesso, non puoi pensare a Rocco Casalino. C'era una tresca tra di noi? Non esageriamo, lui in realtà era un mio slave. Ovviamente sto scherzando. (...) Come bacia Casalino? Non ci siamo mai baciati con la lingua. Forse qualche volta ha baciato i miei piedi".

Marina La Rosa tocca poi un tema che, dopo il caso Weinstein, è diventato centrale: quello delle molestie. "È capitato varie volte - racconta la gieffina - Bisogna distinguere tra molestie sessuali e avances. Le avances fanno pure piacere. Se non ti va ti alzi e te ne vai. Le molestie sessuali sono molto più pesanti. Ne ho subite in vita mia, ma non ho mai denunciato nessuno. Un po' perché non ero pronta, un po' perché il senso di impotenza era talmente grande che io personalmente non ce l'ho fatta. Parlare a distanza di venti anni non serve a niente.

Ogni riferimento è puramente casuale".

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