Cultura e Spettacoli

Giulia Innocenzi presenta Announo, la tv dei rottamatori. E Santoro non molla La7

Giulia Innocenzi per quattro giovedì di fila prende il posto di Santoro in prima serata su La7. Spazio ai giovani, con domande ai politici. Ma Santoro non si fa rottamare...

Giulia Innocenzi presenta Announo, la tv dei rottamatori. E Santoro non molla La7

"Servizio Pubblico" chiude. Al suo posto arriva "Announo", condotto da Giulia Innocenzi, in programma quattro giovedì in prima serata su La7. Il nuovo format, presentato oggi, prevede una novità importante: 24 giovani presenti in studio, per un confronto con uno o due politici. Ci saranno il giovane ambulante e quello che studia alla London School of Economics, l’immigrato senza cittadinanza, l’ex del Grande fratello della destra sociale e la giovane dei centri sociali. Si confronteranno tra loro e saranno loro, come annunciato in pompa magna da Santoro e dalla Innocenzi, "i veri protagonisti" del programma. Il format, dunque, si può sintetizzatore con queste parole: la tv dei rottamatori. E e chi poteva essere il primo ospite? Ovviamente lui, Matteo Renzi. Sarà il presidente del Consiglio il primo a sottoporsi alle domande dei giovani su La7, con la puntata in programma giovedì 8 maggio.

"Sarà un talk e un esperimento con i ragazzi al centro che si confronteranno su temi come immigrazione o lavoro, ci sarà il confronto con il politico e i reportage della squadra di Servizio Pubblico che stimoleranno dibattito in studio" ha spiegato la Innocenzi. La "santorina" è molto orgogliosa della sua creatura: "In un momento in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto dei livelli così alti questo confronto con la politica mi inorgoglisce. Saranno giovani provenienti da tutta Italia e da realtà assai diverse: chi è un piccolo imprenditore e chi fa il venditore ambulante di calzini a Napoli, chi è impegnato in politica e chi si batte contro il passaggio delle grandi navi nella laguna di Venezia". La Innocenzi ha quindi ricordato il successo che ebbe la trasmissione mandata in onda su Mtv, parecchi anni fa, in cui Tony Blair si confrontò con dei giovani sulla guerra in Iraq, sottolineando che si è ispirata a questo dialogo per ideare "Announo".

E Santoro, Travaglio e Vauro, che fine faranno? Ci saranno anche loro, con una partecipazione che viene definita "innovativa" (staremo a vedere come si manifesterà la loro presenza). A condurre il talk show sarà la Innocenzi, da sola. Travaglio terrà una finestra sulla campagna elettorale. E Santoro? Farà l'opinionista?."Mi piacerebbe fare insieme a Vauro il telecronista, facendo riflessioni su ciò che accade nell’arena, ma in maniera molto rapida: stiamo lavorando su questo, commenteremo le azioni di gioco". Staremo a vedere. Soprattutto se il format sarà abbastanza originale, in grado, magari, di strasformarsi in un nuovo programma da lanciare in autunno-inverno.

La presentazione del nuovo programma è l'occasione anche per fare il punto sulla prossima stagione televisiva. Che vedrà ancora una volta Santoro protagonista: "Ho avuto all’inizio di quest’anno un lungo confronto con il nostro editore, Urbano Cairo, perché ero molto scettico se continuare o meno con Servizio pubblico l’anno prossimo: ritenevo infatti che fosse un ciclo concluso. Invece Cairo ha insistito molto perché io continuassi e alla fine sono stato contagiato e ho ceduto alle sue richieste".

Santoro, dunque, per il momento cede il timone alla Innocenzi, ma solo per un mese. E non ci pensa nemmeno all'idea di farsi rottamare. Proprio per questo lancia il guanto di sfida a Grillo, che dopo essere stato per anni "corteggiato" ha osato ribellarsi a Santoro, dedicandogli la rubrica "Giornalista del giorno" sul suo blog. Santoro non ha gradito, e così ha voluto rispondere al leader M5S: "Io mi auguro che Beppe Grillo smetta con questi toni illiberali.

A Vauro sono addirittura arrivate minacce di violenza fisica, quindi Grillo deve cambiare registro e iniziare a rispettare i giornalisti altrimenti anch’io potrei, dopo le elezioni, andare in quelle piazze dove è passato lui e dire come stanno le cose battendomi per la libertà di informazione".

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