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"Good american" Colpe e limiti degli 007 Usa (secondo Stone)

"Good american" Colpe e limiti degli 007 Usa (secondo Stone)

«La speranza? Si chiama Donald Trump. Il nuovo presidente può azzerare i vertici della sicurezza nazionale. Può licenziare gli incompetenti. Questa è la nostra unica speranza». A parlare è Bill Binney, per anni il più acuto analista dell'Nsa. A lui si deve l'elaborazione di un programma pionieristico quanto efficace, il Thinthread, che riusciva a controllare i dati trasmessi via internet e via telefono. Un sistema che avrebbe potuto sventare l'attacco alle Twin Towers del 2001. Se non fosse stato «cancellato» a tre settimane dall'11 settembre. Sulla paradossale storia di Bill, del Thinthread e della piccola squadra che aveva messo in piedi un sistema di controllo in grado di monitorare i 2,5 miliardi di telefoni operanti in tutto il mondo, esce ora un docu-film del regista austriaco Friedrich Moser dal titolo: A good american. Il film, prodotto da Oliver Stone, arriverà nei cinema italiani il prossimo 2 marzo. Attraverso interviste e immagini di repertorio Moser ripercorre le vicende paradossali di un sistema di intelligence che è stato prima voluto e incentivato, poi snobbato e infine messo da parte per colpa di un modo sciatto e miope di gestire la sicurezza informatica. Binney ha passato trent'anni nella Nsa ((National Security Agency). E sarebbe pure passato sopra a passi falsi come quello del '98 (sul cellulare satellitare di Bin Laden), o di aver chiuso il sistema Thinthread tre settimane prima dell'11 settembre.

Alla fine si è dimesso quando ha capito che il suo programma veniva sfruttato per controllare i cittadini (come dimostra l'ultima campagna presidenziale) e un «buon americano» queste cose non le tollera.

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