Cultura e Spettacoli

Un grande cocktail con Muti, Yo-Yo Ma e il liscio

Quest'anno alla XXIV edizione del Ravenna Festival si danza. E da subito, dall'inaugurazione del 30 maggio con un balletto in esclusiva per l'Italia, dopo la prima londinese di dicembre. È Sleeping Beauty del coreografo Matthew Bourne, autore di Swan Lake: il balletto moderno più rappresentato al mondo. La manifestazione fondata-pensata-animata da Cristina Mazzavillani, consorte di Riccardo Muti (che però non ama danzare), quest'anno è particolarmente legata alla terra di Romagna. Lo anticipa anche il titolo: «Alchimie popolari. Una balera ai giardini». La mente vola al Liscio? Corretto. Accadrà infatti che musicisti, anche jazzisti come Trovesi e Coscia, reinterpretino in chiave attuale il repertorio del liscio romagnolo, pure contaminandolo con spunti offerti dalle brass band balcaniche, jazz, musica klezmer. Toccherà al primo violoncello dei mitici Wiener, per intenderci il complesso del concerto di Capodanno, condurre l'Orchestra Cherubini in un programma che abbina i valzer di Strauss a quelli romagnoli di Secondo Casadei.
Il 2013 è l'anno di Giuseppe Verdi, a Ravenna affidato al più verdiano dei direttori: Riccardo Muti. Che dirigerà Nabucco in forma di concerto con i complessi dell'Opera di Roma e l'Orchestra Cherubini. Sarà un concerto verdiano, il 4 luglio, a segnare le vie dell'Amicizia, il progetto che portò il Ravenna Festival nei luoghi feriti del mondo, da Sarajevo a Nairobi. Quest'anno non è necessario espatriare dall'Italia: il concerto dell'Amicizia si terrà a Mirandola, la città simbolo del terremoto.
Fra gli appuntamenti di spicco in cartellone c'è il recital di Yo-Yo Ma, il numero uno dei violoncellisti, una rarità in Italia per via degli onorari vertiginosi. Altra fuoriclasse, la pianista Marta Argerich che porta a Ravenna un po' della sua Argentina.

Quindi tango.

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