Cultura e Spettacoli

Ma Hollywood pensa solo ai soldiil commento 2

di Pedro Armocida

Ci pensa un'infografica a rendere evidente quello che qualsiasi spettatore pensa quando vede annunciato in pompa magna un «nuovo» film: «Un altro sequel?». Così il sito statunitense Short of the Week ha messo insieme 4 decadi e il loro anno d'inizio - ossia 1981, 1991, 2001 e 2011 - per dimostrare come nelle top ten degli incassi più gli anni passano e più si premiano film con sceneggiature non originali. Per dire, nel 1981 sette tra i primi dieci maggiori incassi americani erano originali. Nel 2011 tra i primi sette troviamo altrettanti sequel tra cui in pole position Harry Potter numero 8. Gli altri film portano titoli conosciutissimi di quelli che in gergo vengono chiamati franchise, Transformers 3, Twilight 4, Pirati dei Caraibi 4, Cars 2 e così via. Sarebbe fin troppo facile gridare a una Hollywood in crisi d'idee. Certamente questo è un problema che esiste anche se la Mecca del cinema ha sempre avuto una predilezione per i sequel, i remake, i prequel e chi più ne ha più ne metta. Ma è anche vero che negli Usa il cinema è una industria che non può mai prescindere dal ritorno economico. Così è quasi naturale che si vada solo sul sicuro e l'idea di portare al cinema storie originali appare troppo rischiosa. Per fortuna - ricorda il sito Cineblog - ci sono ancora i fuoriclasse, come James Cameron che con Avatar ha a realizzato l'unico film «originale» che negli ultimi 10 anni ha conquistato il primo posto al botteghino. Poi anche lui ha ceduto alla riproposizione di Titanic in 3D che ha seguito la moda Disney iniziata con Il re leone in 3D così come il film Pixar Alla ricerca di Nemo in sala dal 25 ottobre. Se poi pensiamo che anche in questo 2012 le uniche due sceneggiature originali nella top ten statunitense sono state quelle di Brave e di Ted, si capisce che la situazione non solo è invariata ma è diventata cronica.

Come la crisi economica.

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