Cultura e Spettacoli

Hollywood vuole ballare ma riflette su "Fuocoammare"

Ben 14 nomination per "La La Land", in corsa anche Mel Gibson e Lonergan. Rosi in gara tra i documentari

Hollywood vuole ballare ma riflette su "Fuocoammare"

Non soltanto Trump impone una sterzata alla politica americana. Anche Hollywood si attrezza per cambiare passo, cominciando dagli annunci dei nominati all'Oscar 2017. Per la prima volta, infatti, all'89esima edizione del prestigioso riconoscimento, che prelude alla consegna delle statuette, domenica 26 febbraio, non c'era né pubblico, né stampa: giornalisti bypassati con il sito Oscars.com, che ha fornito i dati più attesi della stagione cinematografica Usa. Niente conferenza stampa dell'Academy, dunque, a sottolineare la controtendenza, che sfrutta al meglio Twitter e streaming. Ma questo è l'unico punto di contatto tra la Casa Bianca (Trump snobba la carta stampata e comunica tramite cinguettii) e Hollywood, piuttosto ostile a «The Donald».

Nella cinquina finale della corsa agli Oscar è entrato Fuocoammare di Gianfranco Rosi, fortemente sponsorizzato dalla pasionaria Meryl Streep, che ha caldeggiato il docufilm sugli emigranti al Filmfest di Berlino, dove ha vinto l'Orso d'Oro. Una strada in discesa, quella del documentario su Lampedusa, poco apprezzato dal pubblico, ma portato sugli scudi per evidenti ragioni politiche dal circo festivaliero globale. Paolo del Brocco, ad di Rai Cinema, coproduttrice di Fuocoammare, ha subito parlato di «gioia immensa, per lui, per noi e per il Paese». L'opera di Rosi dovrà vedersela con I am not your negro di Raoul Peck, Life animated di Roger Ross Williams, O.J.: Made in America di Ezra Edelman e 13th di Ava DuVernay.

Com'era ovvio aspettarsi, La La Land, splendido musical del 31enne Damien Chazelle, ha fatto il pieno di «nominations»: ben 14, uguagliando così il record del Titanic di James Cameron (che ne vinse 11) e di Eva contro Eva di Joseph Mankiewicz, che ne portò a casa sei. Per tacere delle 13 nominations di Mary Poppins. Dalle musiche originali ai Migliori Attori Protagonisti, gli impeccabili Ryan Gosling ed Emma Stone, al miglior film, questa lettera d'amore allo show biz è entrata nel cuore dei membri dell'Academy, che adorano le storie ispirate alla «città delle star», Los Angeles. Tra i Migliori Film si qualifica Arrival di Denis Villeneuve, dramma con alieni che conta su Forest Whitaker. E qui s'innesta l'altra svolta hollywoodiana: se l'anno scorso il tormentone era la super-presenza di bianchi sul podio, quest'anno gli attori di colore dominano: su 20 nomination, sette gli attori e le attrici neri. Non a caso Moonlight di Barry Jenkins, ritratto sociologico d'un ragazzo nero gay nella Florida povera e machista, ha avuto otto candidature, tra cui quella di Mahershala Ali come Miglior Attore Non Protagonista. Anche Barriere, diretto e interpretato da Denzel Washington (Miglior Attore Protagonista), in coppia con Viola Davis (Migliore Attrice Non Protagonista) in una ballata sui diritti della minoranza afro-americana a Pittsburgh, nei Cinquanta, insiste sull'esclusione sociale. Di contro, poiché Mel Gibson non fa più affermazioni antisemite, ecco il suo La battaglia di Hacksaw Ridge nella rosa dei possibili vincitori: tra realtà storica e destino epico, Mel fa pace con l'Academy. C'è poi il dramma familiare Manchester by the Sea, con Casey Affleck Miglior Attore Protagonista diretto da Kenneth Lonergan; Hell or High Water, interpretato da Jeff Bridges, in lizza tra i Migliori Attori Non Protagonisti e Lion. Stranamente, per Sully di Clint Eastwood solo una nomination per la categoria miglior montaggio sonoro.

Ed è scontro tra titane, per le Migliori Attrici Protagoniste: Isabelle Huppert in Elle e Ruth Negga in Loving; Natalie Portman alias Jackie nel biopic su lady Kennedy, Emma Stone esperta di canto e ballo in La La Land, Naomie Harris in Moonlight. Mentre le Migliori Attrici Non Protagoniste Nicole Kidman in Lion, Octavia Spencer in Il diritto di contare, storia dei matematici della Nasa e Michelle Williams per Manchester by the Sea si battono ad armi pari. Capitolo a parte per Meryl Streep (Florence), che batte i record con la ventesima nomination della carriera: più di ogni altra attrice della storia. Sul fronte dei Migliori Attori Protagonisti, è poker di belli: oltre ai già menzionati, sfilano Andrew Garfield (Hacksaw Ridge), Ryan Gosling, ballerino e pianista in La La Land e Viggo Mortensen come Captain Fantastic.

Giochi aperti.

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