Cultura e Spettacoli

I due volti di un killer che seduce il pubblico

di Joe Berlinger con Zac Efron, John Malkovich, Lily Collins

Gli cadevano tutte ai piedi perché era bello. Lui, in compenso, le uccideva. Il teorema è di quelli ben noti in criminologia, il viso d'angelo che conquista mille cuori e altrettanti ne spedisce al creatore. Di Liz però s'innamorò davvero e non le torse un capello. Il passato di Ted Bundy restava un cimitero. Ventisei croci accertate, forse le vittime reali furono fra le 30 e le 35. Un massacro che negò fino all'ultimo. Alle soglie di quella sedia elettrica che se lo portò via a 42 anni, perché Theodore Robert Bundy era un rampante studente di legge e proprio all'università aveva conosciuto la ragazza madre di cui si sarebbe invaghito. E proprio difendendo se stesso nel suo processo diede prova dell'immenso talento sprecato come leone del foro. Insomma, storia nota. E nota anche cinematograficamente. Perché questo gentiluomo, poco famoso a casa nostra ma famigerato assai oltreoceano, è già stato protagonista di tre film tutti nel nuovo millennio. Questo di Joe Berlinger è quindi il quarto biopic dopo quelli del 2002, 2003 e 2008.

Nondimeno la vicenda ha il suo fascino, un po' come il criminale, interpretato da uno Zac Efron (nella foto) che, come faccia d'angelo e soprattutto come sosia dell'assassino, è più credibile di una fotocopia. Il marito che tutte le madri vorrebbero per la loro figlia ma solo esteticamente. Ted aveva due volti, quello del mite fidanzato devoto e premuroso che forse non sapeva di trasformarsi in un implacabile dottor Jekyll. Se ne accorgeranno gli spettatori, ai quali però non viene mostrata la solita overdose di plasma come in tanti thriller con sfumature horror e un pizzico di giallo. A proposito Ted Bundy - Fascino criminale ha anche questo colore sulla sua tavolozza. E due facce come quelle del protagonista, il lato romantico e drammatico che prevale - nella narrazione - a quello lugubre e inquietante dei numerosi delitti, rarissimamente inquadrati in primo piano, a differenza dei dibattimenti in aula. Al punto che si tifa. Eccome se si tifa. E se vi scoprirete a sperare che Ted Bundy sia innocente...

Ebbene non stupitevi.

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