Cultura e Spettacoli

I migliori film in arrivo nel 2018

Molto attesi "The Post", "First Man" e "Suspiria". E i fan trepidano per "Solo - Star Wars"

I migliori film in arrivo nel 2018

Chi ti manda in orbita, chi ti tiene piantato con in piedi per terra e chi ti fa galleggiare in un mare di emozioni. Comunque vada, parecchi film del neonato 2018 si preannunciano più che interessanti, quasi da non perdere. E sarà un anno denso di grandi storie, firmate da registi d'importanza. Come il veterano Ridley Scott, che s'ispira alla vera vicenda del rapimento di Paul Getty, nel 1973, raccontando in Tutti i soldi del mondo, da ieri nei cinema, l'infelice vita dei poveri miliardari del clan Getty, capitanato da un magnate del petrolio tirchissimo e interpretato da Christopher Plummer, scritturato in corsa al posto di Kevin Spacey, levato di mezzo dal film per le note questioni di molestie. Molti spettatori avranno la curiosità d'immaginarsi Spacey al posto di Plummer. Tanto più che per il primo si parlava di Oscar e adesso, nella corsa alla statuetta, se ne avvantaggerà l'88enne sostituto. Un'altra tempra, da uomo tutto d'un pezzo, è presentata da Joe Wright, che nel suo biopic su Winston Churchill (esce il 18), L'ora più buia, centra la battaglia antinazista dell'iconico Sir (un Gary Oldman da Oscar lui pure), messo a fuoco in stile House of Cards, la serie che ha imposto Spacey, poi sbianchettato anche da lì. Buffo, ma l'attore colpito da «damnatio memoriae» sarà più presente in quanto grande assente.

Naturalmente, non mancano le figure femminili di spessore, incarnate in un'unica donna, l'attrice Frances McDormand che in Tre manifesti a Ebbing, Missouri (dall'11), commedia brillante di Martin McDonagh - 5 candidature ai Golden Globes - incarna Mildred Hayes, una furia contro la polizia pigra e razzista: qualcuno ha ucciso sua figlia e i piedipiatti dormono. Un'altra che insegnerà agli uomini a campare è Katharine Graham, proprietaria del Washington Post nei cui panni si cala Meryl Streep (ennesimo oscar prenotato). Dirige un'orchestra di primi della classe, Tom Hanks in testa, il maestro Steven Spielberg, che si serve di The Post (1 febbraio) per criticare Trump e la sua allergia alla stampa. Anche qui, il recente suicidio del figlio della Graham un colpo in testa come già fece suo padre potrebbe fungere da ulteriore richiamo cronachistico.

E come non vedere un'utile connessione all'attualità delle elezioni imminenti (il 4 marzo) in Loro di Paolo Sorrentino? Dedicato a Silvio Berlusconi, il film con Toni Servillo truccato da Cavaliere parlerà di potere, denaro e carisma. Va da sé che questa produzione Indigo-Pathé, in predicato a Cannes, non ha data di uscita certa. Quel che è certo è che l'oscarizzato Sorrentino ha voluto girare un film su S.B. in quanto «archetipo dell'italianità». È andato a girare in America, invece, Paolo Virzì, che nella sua commedia on the road Ella e John (dal 18) dirige gli ex-ragazzi Donald Sutherland ed Helen Mirren. Negli Usa è vecchia conoscenza Luca Guadagnino, dal 25 in sala con Chiamami col tuo nome (favorito agli Oscar) e quest'estate in pista col remake di Suspiria, l'horror di Dario Argento.

Né si fermano qui i nomi d'impatto. Damien Chazelle, per dire, dopo l'Oscar per La La Land, manda Neil Armstrong sulla luna: è suo il biopic sull'astronauta che, nel 1966, fu il primo uomo sull'astro d'argento. E in First Man torna Ryan Gosling, l'eroe ballerino di La La Land. Volendo andare ancora sul sicuro, ecco Gus Van Sant, autore di Don't Worry, He Won't Get Far on Foot, dramma basato sulla storia vera del disegnatore di fumetti John Callahan, qui Joachim Phoenix, indomito tetraplegico. Per gli amanti della decrescita felice, è una manna Downsizing (dal 25), satira sociale di Alexander Payne: Matt Damon si fa piccolo per salvare l'umanità. Il messaggio ecologico, però, ha fatto fiasco negli States... A marzo, rilancio di Lara Croft con Tomb Raider, interpretata da Alicia Vikander. Torna pure È nata una stella, classico di Hollywood con Lady Gaga nel ruolo che fu di Judy Garland: una sfida per il regista Bradley Cooper.

Niente a confronto di Solo: A Star Wars History di Ron Howard, che a maggio sforna il secondo spin-off delle trilogie di Star Wars.

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