Cultura e Spettacoli

Dal tormentone estivo a Sanremo: intervista ad Andrea Nardinocchi

Andrea Nardinocchi è stato campione di freestyle basket. Adesso è un (probabile) campione della musica d’autore italiana

Dal tormentone estivo a Sanremo: intervista ad Andrea Nardinocchi

Andrea Nardinocchi è stato campione di freestyle basket. Adesso è un (probabile) campione della musica d’autore italiana. Allora aveva 18 anni. Ora 26. Bolognese, mutante, innamorato di loopstation e launchpad. Dopo che il suo brano ‘Un posto per me’ è diventato un tormentone radiofonico dell’estate, è pronto a giocarsi il Festival di Sanremo nella categoria Giovani con ‘Storia impossibile’, che è un brano perfetto per diventare il biglietto da visita al grandissimo pubblico. E non è la solita esagerazione da marketing: lui sa mixare soul, elettronica, melodia italiana. E rimane in bilico tra Massive Attack, Timbaland e Mark Ronson, se proprio bisogna trovare paragoni esteri. Una frontiera nuova della musica italiana, sempre timida di fronte alle novità. E una scommessa per chi, come me, quando l’ha ascoltato per la prima volta in un club di Torino (agli Mtv Days), è rimasto indifferente. E ora gli riconosce un talento raro.

Sempre così, caro Nardinocchi. Chi rompe le regole spesso non viene compreso subito.

“Quando compongo una canzone, mi butto nel vuoto. Le mie canzoni sono il risultato di ciò che mi passa per la testa. Non per nulla ho iniziato a scrivere musica quando ho capito che c’era una parte di me, quella che avevo interiorizzato, incapace di mostrarsi all’esterno”.

E il brano che canterà al Festival di Sanremo?

“E’ nato in una notte, giusto dopo aver composto ‘Un posto per me’. Sarà stata l’euforia. O l’ispirazione, chissà”.

Ma di che cosa parla?

“A ispirarmi non è mai la fantasia ma sempre la vita. In questo caso, racconto una sensazione particolare dei rapporti d’amore”.

Ossia?

“Quando non si è più innamorati del compagno, non ci si fa del bene rimanendo insieme. E’ difficile da accettare. Ma è anche impossibile da negare”.

A proposito. Dopo la Music Academy di Bologna e il Conservatorio Jazz, lei adesso si ritroverà all’Ariston di Sanremo.

“…e dovrò esser molto bravo a non stressarmi troppo”.

Se lo sarebbe mai aspettato??

“No, mi sono ritirato dalla terza superiore e ho sempre e soltanto pensato alla musica.

E non mi sarei mai immaginato che un giorno sarei finito sul palco del Festival di Sanremo”.

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