Cultura e Spettacoli

Ipotesi omicidio colposo L'ex moglie attacca: «Amanda spieghi tutto»

La procura ordina l'autopsia. La seconda consorte contro la nuova compagna: «Lei c'era, dica quale ruolo ha avuto»

RomaÈ il giorno dell'addio. Ma anche delle polemiche su come è stata gestita l'emergenza dal momento in cui Pino Daniele ha avvertito il primo malessere, in Toscana, fino a quando è arrivato morto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma. È proprio quel viaggio dalla casa di Magliano, nel grossetano, alla capitale, effettuato in meno di un'ora, ad essere adesso nel mirino di familiari ed inquirenti.

La seconda moglie del cantautore e madre di tre dei suoi cinque figli, Fabiola Sciabbarrasi, vuole chiarezza sugli ultimi momenti del marito, vuole sapere se sia stato davvero lui, come pare, a decidere di non aspettare l'ambulanza e raggiungere Roma con l'auto per affidarsi alle cure del suo medico di fiducia. Ma anche la Procura di Roma, alla quale quella di Grosseto ha trasmesso il fascicolo per competenza, si è mossa per verificare se le cose sono andate davvero come ha raccontato la nuova compagna del cantautore, Amanda Bonini, e per stabilire se ci siano eventuali responsabilità sulla conduzione dei soccorsi. Il procuratore aggiunto Pierfilppo Laviani e il pm Marcello Monteleone hanno aperto un'indagine contro ignoti per omicidio colposo e hanno disposto i primi accertamenti. I carabinieri hanno già ascoltato i familiari, alcuni amici e la compagna dell'artista napoletano e hanno sequestrato la cartella clinica presso l'ospedale San'Eugenio. Oggi a Napoli, dove il cantante è stato portato per la seconda celebrazione funebre nella sua città, si svolgerà l'autopsia presso l'obitorio comunale. I magistrati hanno affidato l'incarico ai medici legali dell'Università La Sapienza, Giorgio Bolino e Vittorio Fineschi, e al cardiologo di Perugia, Giuseppe Ambrosio. «In un primo momento - ha spiegato la Sciabbarrasi - avevo rinunciato all'idea dell'autopsia per evitare un ulteriore oltraggio al corpo del padre dei miei figli. Poi gli inquirenti mi hanno chiamata per dirmi che sarebbe stata necessaria per stabilire che cosa è successo e chiarire meglio la dinamica della morte di Pino. I quesiti sono tanti e tutti ancora aperti». La seconda moglie di Pino Daniele ha un tarlo nella testa e vuole toglierselo. Desidera sapere se la morte del marito si sarebbe potuta evitare nel caso in cui i soccorsi fossero stati organizzati diversamente. Con Amanda i rapporti non sono buoni. «Era lei l'unica in macchina con Pino nell'ultimo viaggio, dica tutto quello che sa. Voglio la verità sulla morte di mio marito per i miei figli e per gli altri suoi figli», dice la Sciabbarrasi, certa che al volante quella sera ci fosse proprio la nuova compagna, contrariamente a quanto riportato dai giornali. «Non ho rapporti con lei a causa di come è stata gestita questa storia negli ultimi dodici mesi. Non ci parliamo ma io andrò fino in fondo. In casa c'erano anche i miei figli, Sofia, Francesco e Cristina, l'altra figlia femmina di Pino. È stata lei a riaccompagnare a Roma i miei bambini, mentre la “signora” portava in ospedale Pino. Ho letto sui giornali della gomma dell'auto bucata sull'Aurelia ma, non so, questa forse è un'invenzione».

Nel fascicolo dei pm ci sono i risultati degli accertamenti effettuati dai carabinieri di Orbetello. Tra questi la registrazione della richiesta di soccorso al 118 di Grosseto e gli atti relativi agli orari di intervento dell'ambulanza. E dalla documentazione non sembrerebbero esserci anomalie rispetto alla ricostruzione fatta nei giorni scorsi dalla Asl di Grosseto. Il 118 ha ricevuto la chiamata alle 21,12 da un cellulare, sembra di qualcuno dell'entourage del cantante. L'ambulanza è partita da Orbetello alle 21,15. Quando alle 21,28 una dottoressa dell'equipaggio ha richiamato lo stesso cellulare per chiedere indicazioni sull'indirizzo, chi ha risposto ha spiegato che il paziente per il quale era stato chiesto aiuto aveva deciso di farsi portare a Roma per essere soccorso dallo staff di medici che lo aveva in cura da anni. E così alle 21,31 l'ambulanza ha chiuso l'intervento. Anche una delle sorelle del cantautore, Patrizia, sembra non condividere la scelta di portare il fratello con un infarto in corso fino a Roma: «Forse sarebbe stato meglio andare all'ospedale più vicino».

Da Amanda solo poche parole al termine del funerale: «È stato un grande amore».

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