Cultura e Spettacoli

Johnny Depp smaschera le bugie dei delitti rap

di Brad Furman con Johnny Depp, Forest Whitaker, Toby Huss, Dayton Callie

A poco più di un mese dall'uscita di Bohemian Rhapsody e, prima ancora, dall'accoppiata Bradley Cooper - Lady Gaga in A star is born, la macchina da presa inquadra il maledetto dietro le quinte del mondo rap. Anni Novanta inoltrati. America profonda. Quella che balla tra Las Vegas e New Hollywood. The Notorious B.I.G. e Tupac Shakur sono neri e rivali nell'universo hip hop. I ragazzi impazziscono. Pantaloni a vita bassa e cavallo alle ginocchia. Berretti con la visiera sulla nuca e tanta voglia di piroette tra ritmi ossessionanti come i colpi di arma da fuoco che spezzano le vite di quegli idoli. Due semafori in cui sconosciuti sicari assassinano l'extralarge Notorious e l'extra small Tupac, cominciando da quest'ultimo. City of lies - L'ora della verità di Brad Furman scava tra i misteri per far luce sui volti fantasma che spararono. Johnny Depp è il poliziotto onesto Russell Poole, esautorato dal dipartimento di Los Angeles nel quale sospettava che si nascondessero le trame occulte dei delitti. Forest Whitaker è Jack Jackson, il giornalista che non si arrende e chiede aiuto a Poole per arrivare alla verità. Troverà una scorza durissima da scalfire, uno che si è autoesiliato e fugge la celebrità come la luce del sole. Il film ha i colori di una notte buia e tempestosa. La musica è una colonna sonora muta. I proiettili hanno il sibilo cupo di una melodia di morte. Le indagini procedono come un mosaico in cui non quadra mai nulla. Quello che sembra non assomiglia a ciò che è e i poliziotti corrotti non sono migliori dei morti o dei misteriosi assassini. Le convulse sequenze obbligano il pubblico a montare e smontare una tela che ha lo stesso intarsio delle inchieste. Zero pause ma ossessive riflessioni per sistemare gli indizi al posto giusto. Storia vera, tratta da «Labyrinth» di Randall Sullivan, non trasmette la pax rappettara che, dopo la doppia esecuzione, ha normalizzato l'hip hop americano cresciuto fra gli eccessi.

Angoscia completata con l'assenza di figure femminili ed è bello, fuori dal cinema, ritrovarne qualcuna nella vita reale.

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