Cultura e Spettacoli

"Lady Bird", ritratto adolescenziale candidato a 5 Oscar

Un film che oscilla con naturalezza tra commedia e piccolo dramma esistenziale, descrivendo con tono leggero e sincero il percorso verso la maturità di una ragazza

"Lady Bird", ritratto adolescenziale candidato a 5 Oscar

Al termine della visione di "Lady Bird", prima regia della talentuosa attrice Greta Gerwin (che aveva già co-diretto "Nights and Weekends" nel 2008 con Joe Swanberg), ci si chiede come l'opera possa essere candidata agli Oscar in cinque categorie tra cui le più importanti, miglior film e miglior regia. Intendiamoci, nel genere delle commedie indie si ricordano, negli ultimi anni, poche altre pellicole così equilibrate. E' solo che di coming of age che sviscerino con humor la psicologia adolescenziale se ne sono visti in abbondanza e "Lady Bird" non sembra contenere nuovi spunti rispetto ad altre opere generazionali.

Corre l'anno 2002. Christine (Saoirse Ronan) vive a Sacramento, si fa chiamare "Lady Bird" ed è la studentessa 18enne di una scuola cattolica. Sentendosi soffocata dalla vita di provincia e dall'appartenenza a una famiglia socialmente modesta, vede nella scelta del college l'opportunità di una nuova esistenza a New York, città in cui sogna di realizzare le proprie ambizioni. La madre (Laurie Metcalf), però, ha altri progetti per lei.

La sceneggiatura ha nella verosimiglianza dei dialoghi e nella particolareggiata caratterizzazione della protagonista i suoi punti di forza. Voglia di emancipazione, umane piccolezze, delusioni e rimpianti si mescolano in un'opera sincera, che ha le stesse tonalità della sua protagonista, ora malinconiche ora frizzanti.

La Gerwing, “musa” del cinema indipendente americano, è nativa di Sacramento ed è più che lecito pensare si sia ispirata alla propria vicenda nel mettere in scena esperienze tanto personali quanto universali. I tumulti della crescita sono raccontati con toni agrodolci e dissacranti; le interazioni con coetanei, insegnanti e familiari sviscerate in maniera divertente e veritiera.

Lady Bird è una ragazza piena di contraddizioni e dalla personalità ancora in formazione: insicura, arguta e molto ambiziosa, oscilla tra goffaggine e determinazione, sfoderando un sarcasmo supponente ma brillante. La sua natura di sognatrice si scontra col pragmatismo della madre e proprio il rapporto combattuto con quest'ultima è al centro di molte scene in cui Saorsie Ronan e Laurie Metcalf, candidate rispettivamente come miglior attrice protagonista e non protagonista, duellano in bravura.

Scissa tra le aspettative altrui e i propri desideri, Lady Bird mal sopporta l’idea di vivere dalla “parte sbagliata della ferrovia“ e si spaccia per ricca per allacciare relazioni interessate, focalizzata com'è sulla popolarità e sull'altro sesso. Farà pace con le proprie origini solo dopo aver abbandonato il nido e sperimentato la malinconia del distacco, perché alcuni legami, soprattutto quelli familiari, riescono a esprimere il proprio potenziale affettivo solo alla giusta distanza.

Del resto, crescere non coincide quasi mai con la fine di nevrosi, ribellione e incoerenza, bensì con la scoperta del vero valore di cose e persone.

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