Cultura e Spettacoli

L'animazione fuori dagli schemi

Esce, sulla scia dei «Simpson» il provocatorio cartone «East End»

Elena D'Alessandri

Irriverente, provocatorio e politicamente scorretto. East End, il nuovo film d'animazione di Skanf e Puccio (Luca Scanferla e Giuseppe Squillaci), distribuzione indipendente, in sala dal 3 maggio, è dissacrante e originale, almeno nel panorama dell'italica cinematografia di genere, anche se non sempre «a fuoco».  Un cartone vietato ai minori di 14anni che vuole essere originale per umorismo scorretto ed eccessi di violenza, ma non sempre ci riesce, ripercorrendo strade già ampiamente battute dai Simpson, da South Park o dal più recente Sausage Party. Due trame corrono parallele, da una parte uno dei grandi temi internazionali, la battaglia al terrorismo da parte della CIA, dall'altra la quotidianità scanzonata di 3 bambini romani in un quartiere periferico ad est della Capitale, East End. Figli di adulti inadeguati, di famiglie al collasso, Leo, Lex, Vittorio (più sullo sfondo Ugo), attendono con ansia l'evento della stagione: il derby Roma-Lazio. Diverse ragioni gli impediscono di andare allo stadio, ma desiderosi di vedere a tutti i costi la partita, dirotteranno un satellite spia che la CIA sta utilizzando per acciuffare un pericoloso terrorista islamico. Il film non fa sconti a nessuno, dalle icone pubbliche della politica Obama, Merkel, Berlusconi della chiesa il duo Ratzinger- Francesco fino a caricature di Totti, Moretti, Moccia. Non mancano battute azzeccate e risate di gusto, talvolta spicca però l'episodicità di certe scene che comunque evidenziano temi di estrema attualità: bullismo, speculazione edilizia, disoccupazione, corruzione. Una sola risposta: l'amicizia.

Un prodotto coraggioso, forse incosciente, che vale la pena vedere.

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