Cultura e Spettacoli

Lidia Scalzo, pitture e stucchi per celebrare l'«artigianale»

La pittrice compie miracoli con argilla, sabbia e resina

Lidia Scalzo la troverai sempre con le mani in pasta e con le chiavi del suo laboratorio in tasca. Un vulcano, lei, d'origine calabrese trapiantata a Roma e poi nella Tuscia viterbese, una fucina il suo spazio, nato per concepire il ritorno alla tradizione: la bottega. Tra manichini fermi in un angolo, cenci e spatole, entrando a «Il Papiro Art», pare di stare nel Rinascimento; lì, c'è la tecnica da trasmettere e si fa viva l'espressione della pittrice calabrese la cui ultima mostra romana, lo scorso ottobre alle Officine del Design, è stata un successo -, dedita ad un'arte antica: quella della lavorazione degli stucchi che fonde pittura, resine ed altri materiali, come l'argilla e la sabbia, in un contatto quasi carnale con le opere. Su tela, poi, esplode la mescola cromatica, in un lavoro materico e astratto dalle forme sinuose e fiabesche che di volta in volta va ad esaminare una tematica, come la natura, l'anima femminile, il giorno e la notte. Poi la resina a fare da sigillo all'opera, che a sua volta si mescola con gli altri materiali ed offre un effetto vetrificato, proiettando in un gioco di trasparenze e lucidità.

Un'arte, quella della Scalzo, che è un inno alla maestria artigianale.

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