Cultura e Spettacoli

Lorella Landi fa causa alla Rai: "Sono precaria da sedici anni"

La conduttrice, volto di Raiuno, attacca viale Mazzini: "Ho lavorato per quest'azienda con contratti che dissimulavano la mia qualifica, tutti precari"

Lorella Landi fa causa alla Rai: "Sono precaria da sedici anni"

Ormai fare causa alla Rai è quasi una condizione necessaria. Chi se ne va, per un qualsiasi motivo, decide di trascinare viale Mazzini in tribunale. Ex direttori, dirigenti, segretarie, operatori, tutti hanno subito "un'ingiustizia". Ed è il caso anche della conduttrice Lorella Landi. Dopo essere stata per cinque anni l'inviata di punta della trasmissione di Raiuno La Vita in diretta è passata alla conduzione di alcune sue rubriche: Le amiche del sabato, Estate in diretta, Uno Mattina Magazine.

Da qualche tempo la conduttrice è sparita dai palinsesti Rai. E tra chi se ne è accorto e chi no, arriva il chiarimento della diretta interessata. La presentatrice ha spiegato in un'intervista a Blogo.it di aver fatto causa all'azienda, per poter ottenere l'assunzione. A novembre si terrà la seconda udienza del processo ma, fino al momento della sentenza, la Landi non potrà comparire in video. "Mi sono stancata della precarietà. Ho lavorato sedici anni per quest'azienda con contratti che dissimulavano la mia qualifica, tutti precari. Ad un certo punto, come hanno fatto tanti altri miei colleghi, ho chiesto il riconoscimento del mio titolo professionale con adeguamento, assunzione e quant'altro. Non comparivo in video perché c'era questa motivazione, ma non la potevo dire".

Una critica che arriva dopo il recente concorsone della Rai, per giorni nell'occhio del ciclone della polemica. Una situazione, quella del precariato, che riguarda moltissime figure professionali che lavorano dietro e davanti le quinte degli studi televisivi. "È giusto che, dopo tanti anni di precariato- spiega la Landi- una persona voglia qualcosa di sicuro. Mi ero stancata di stare ogni anno con il fiato sospeso. Io preferirei guadagnare tre volte di meno ma sapere di avere uno stipendio fisso, è quello che chiedono tutti i precari. La tranquillità è un diritto".

E l'esito della causa di lavoro, sembra già scritto (vista la casistica delle azioni legali vinte dalla Rai).

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