Cultura e Spettacoli

Luca Barbareschi: «Non sono snob faccio imitazioni»

Luca Barbareschi: «Non sono snob faccio imitazioni»

«La mia prima imitazione la feci a tredici anni. Mi truccai e mi vestii da Mina. Mia madre mi guardava, preoccupata». Una perplessità simile a quella provata da chiunque venga a sapere che quest'anno, tra gli imitatori di Tale e quale show (da oggi su Raiuno) c'è anche Luca Barbareschi. «Lo so - sospira lui - sono un attore, regista e produttore, mi sono sempre definito un intellettuale. Ho portato in Italia autori come Mamet o Bogosian, ho recitato con Polanski. Ma sono anche quello che guidava le baruffe sentimentali di C'eravamo tanto amati o faceva gli scherzi trasformisti de Il grande bluff ». Ergo? «Non sono uno snob. Qualcuno dei miei amici intellettuali storcerà la bocca? Peggio per lui. Serioso fa rima con noioso. E io sono un serio che se non si prende mai sul serio». Più preoccupante, per Barbareschi, il parere dei sei tra figli e nipoti: «Ma papà - mi hanno detto - non sei troppo vecchio per fare il buffone? In realtà finire a 59 anni nel varietà più amato di Raiuno è il regalo più bello che potessi farmi per il quarantennale della mia carriera». E poi, argomenta, «ho sempre adorato trasformarmi. Sono un attore. Tutti gli attori sono mentalmente disturbati. Se avessi voluto un mestiere più tranquillo avrei fatto il perito chimico». Pensa, ridendo, ad una sola, possibile ritorsione: «Dopo aver vinto un premio teatrale in Russia per il suo Riccardo III, il grande attore shakespiriano Ian McKellen interpretò un musical gay, Banana Baby . I russi si ripresero il premio».

E allora abbasso i pregiudizi e vai con parrucche, cerone e posticci; vai coi tic ruspanti e le psicologie di Peppino Gagliardi o Frank Sinatra. «Ma più che alla somiglianza fisica punterò all'evidenza di un dettaglio, di una sfumatura caratteriale. In fondo io sono un fool . Nel senso shakespiriano del termine: un buffone che ha il privilegio di poter dire, scherzando, cose serissime». Le prime prove coi futuri rivali (tra cui Pino Insegno, Veronica Maya, Valerio Scanu e Raffaella Fico) hanno confermato per lui «un magnifico clima creativo. Qui in Rai si sta tutti assieme nel camerone del trucco, e si assiste a scene surreali e irresistibili: Mina che conversa con Liza Minnelli, Dean Martin che fa il filo a Sabrina Salerno». Solo una delle numerose trasformazioni, nella carriera di Luca Barbareschi, pare non aver funzionato: «Quella in politico. Ci ho provato. Ma lì altro che fool .

Quello è un mondo folle».

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