Cultura e Spettacoli

Dalla maga di Patty ai poker di Celentano. Com'è folle il rock

In "Non erano solo canzonette" le storie e gli aneddoti più curiosi sul mondo musicale

Dalla maga di Patty  ai poker di Celentano. Com'è folle il rock

Nel 1969 Alberico Crocetta, fondatore del Piper e produttore, stava pensando come preparare la strada a Patty Pravo per il prossimo Festival di Sanremo. Gli venne un'ideona...Far incontrare l'artista con gli astronauti che si apprestavano a sbarcare sulla Luna! Non si sa come (cose che accadevano negli anni '60) la Nasa accettò e fu fissato un incontro a Houston. Neil Armstrong e Buzz Aldrin arrivarono da Cape Canaveral e Patty - con la sua corte - da Roma. Nella corte di Patty, purtroppo per Crocetta, c'era una «maga» che aveva una grande influenza sulla cantante, che la convinse a non muoversi dalla stanza perché il momento non era propizio. Grande affollamento di fotografi italiani, grande attesa ma nulla, nessun incontro. Patty barricata in camera e gli astronauti che se ne tornano alla base senza aver capito cosa sia successo...È uno dei mille episodi, poco noti o curiosi, narrati dal discografico Lucio Salvini (era lui il destinatario de Il gatto e la volpe di Bennato) nel divertente libro Non erano solo canzonette (Skira), che racconta la storia della nostra musica attraverso gustosi aneddoti.

Salvini, che è stato alla guida delle più importanti case discografiche, ne ha passate di tutti i colori. Nel '96 c'era in programma un concerto di Renzo Arbore a Mosca, sulla Piazza Rossa (con collegamento in diretta con Domenica in) ma poche ore prima dello show un militare bloccò la costruzione del palco mettendo a rischio lo spettacolo. Momenti di paura e costernazione...Ma, mentre il graduato mangiava salame affumicato e beveva cognac di marca dal collo di una bottiglia, Salvini gli fece scivolare davanti 5mila dollari in una busta... Risultato? I soldati aiutarono a costruire il palco e si riuscì perfino (caso più unico che raro a Mosca) a bloccare le campane della chiesa di San Basilio, quando Arbore (informato di quell'intoppo dopo lo show) attaccò O ciciornie in napoletano. Salvini era anche molto amico degli artisti; una sera, nel gennaio 1970, in un hotel di Sanremo, durante il festival, giocava a poker con Celentano, Ricky Gianco e altre due persone. Tra un rilancio e un bluff, quella notte Adriano perse 100mila lire con Salvini, ma i componenti del Clan, che assistevano alla partita, dissero: «tanto giocavate per ridere, poi Adriano non perde mai e non ha soldi in tasca». E se ne andarono tutti...La mattina dopo, Salvini trovò nella hall un assegno di Adriano a lui intestato. «Adriano era stato più serio della sua corte», fu il commento.

Salvini alla Ricordi rappresentava anche i Beatles in Italia attraverso la Northern Song di Dick James, ex cantante di successo in Inghilterra. Un giorno James convoca Salvini in una sala d'incisione. In studio c'è un pianista piccoletto con degli occhiali enormi. «C'è un ragazzo che mi ossessiona da tempo - esordisce James - voglio che lo ascolti, magari può essere interessante per l'Italia. Le parole le scrive il suo boyfriend, Bernie, io non voglio dargli nessun anticipo». Il ragazzo era Elton John, che tra le altre suonò Your Song, il brano più odiato da James, che poco tempo dopo urlava ai quattro venti di aver scoperto il talento di Elton John. Salvini fu anche uno dei (benemeriti) responsabili del lancio di Bob Marley in Italia. Fu convocato a Londra da Chris Blackwell per organizzare una campagna promozionale in Italia per mostrare le peculiarità del nuovo suono della Jamaica. Arrivarono camion e bus per montare in spazi pubblici mostre fotografiche e filmati sul reggae, piatti dell'Isola e una martellante propaganda radio e tv su Marley. Il debutto al Parco Sempione di Milano fu un azzardo. «Assaggiando jerk di maiale con riso e fagioli - ricorda l'autore - mi chiedevo come sarebbe finito quel tentativo di lanciare il reggae in Italia. Certamente non immaginavo le dimensioni di quello che sarebbe poi accaduto.

Come il concerto di San Siro del 27 giugno 1980, di cui Salvini possiede una preziosa registrazione non autorizzata.

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