Cultura e Spettacoli

La magia di King è schiacciare il bottone giusto

Luca Crovi

È durante la Giornata della Curiosità che la dodicenne Gwendy Peterson pone alla sua insegnante di storia di prima media una domanda alquanto inquietante: «E se lei avesse un bottone, uno speciale bottone magico, e schiacciandolo potesse ammazzare qualcuno o farlo scomparire, oppure far saltare in aria un posto che ha in mente? Quale persona e quale posto sceglierebbe?». La signorina Chiles, aggrottando la fonte, risponderà che è una pessima idea cancellare la gente dalla faccia della terra. Ma la giovane Gwendy sa benissimo di cosa sta parlando, come scoprono i lettori nell'ultima novella scritta da Stephen King assieme a Richard Chizmar intitolata La scatola dei bottoni di Gwendy (Sperling & Kupfer, pagg. 256, euro 17,90). Una storia ambientata nell'immaginaria Castle Rock fra il 1974 e il 1984. Il maestro del brivido e l'editor della Cemetery Dance uniscono le forze per costruire un racconto visionario che gioca tutto sul tema del «What if» (cosa accadrebbe se...), già ben presente in opere kinghiane come La zona morta e 22/11/63. Gwendy è una ragazza cicciottella che subisce angherie dai compagni di scuola che l'hanno soprannominata Goodyear, come il dirigibile, a causa delle sue fattezze robuste. Vittima del bullismo quotidiano, la giovane medita da tempo di lanciarsi a precipizio giù dalla Scala del Suicidio, un promontorio che domina la piccola cittadina di Castle Rock.

Ma un giorno accade qualcosa che muterà per sempre il destino della sua esistenza. Viene avvicinata da un uomo alto, vestito con un pastrano nero e con gli occhi azzurri che le offre un'incredibile scatola di mogano che contiene bottoni di diversi colori. Schiacciando ognuno di loro con forza si possono ottenere cose diversissime: cioccolatini a forma di animale che sfamano qualsiasi appetito, preziosissimi dollari d'argento, ma anche le esplosioni di interi continenti e le immediate morti atroci di persone che si odiano. È un potere terribile quello che il misterioso Richard Farris (le cui iniziali rimandano al Randall Flagg de L'ombra dello scorpione) lascia nelle mani della ragazza. E Gwendy comincia a pensare di non essere più a Castle Rock ma in uno di quei posti che si è divertita a scoprire nei libri: luoghi magici come Oz, Narnia e Hobbiville. La scatola dei bottoni diventerà un fantastico ombrello che proteggerà dall'alcolismo i genitori della ragazza. Una risorsa economica fondamentale per procurarle soldi che le permettano di studiare. Un talismano che la porterà diventare sempre più magra, bella, atletica e attraente. Per contraltare l'oggetto seminerà morti fra i bulli della scuola e fra le migliori amiche della ragazza ed eliminerà in un solo colpo anche gli adepti della setta del reverendo Jim Jones in Guyana.

Impreziosito dalle illustrazioni di Ben Baldwin e Keith Minnion, La scatola dei bottoni di Gwendy è un grande omaggio alle storie di Ai confini della realtà e in particolare a The Box di Richard Matheson.

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