Cultura e Spettacoli

Marilyn torna a cantare Happy birthday, ma per un coniglio

Il ruggito del coniglio compie 18 anni e manda in onda la replica dell’inizio della prima puntata, del 2 ottobre 1994. Anche allora un tecnico a Palazzo Chigi. Poi la festa in studio

Marilyn torna a cantare Happy birthday, ma per un coniglio

La maturità artistica l’aveva raggiunto fin dall’esordio. Una trasmissione, «Il ruggito del coniglio», che aveva l’ambizione di stimolare il buon umore e di andare e di far emergere l’ironia del pubblico.

Un’ambizione che ha centrato fin da subito il bersaglio, con tanto di benedizione dei critici, del pubblico e della dirigenza Rai. Oggi, però, è la legge che sancisce il pieno conseguimento della maturità. Sono infatti diciotto anni esatti (l’esordio risale infatti al 2 ottobre del 1994) che Antonello Dose e Marco Presta dilettano il pubblico di Radio2 con la loro simpatia e il loro buonumore. Questa mattina alle 7.55 i fedelissimi della trasmissione (e sono tanti!) sono stati omaggiati in grande stile. Dalle frequenze di Radio2 infatti è andata in onda la prima puntata dell’ormai celeberrima e celebratissima trasmissione. A seguire, dallo studio 2 di via Asiago, è seguita la puntata dei festeggiamenti. Con tanto di torta, con tanto di candeline e con una verosimile Marilyn impegnata a cantare «Happy birthday Dose-Presta». «Da oggi - ironizzava Presta - possiamo finalmente vedere al cinema “Emanuelle Nera”! Peccato che avrà superato abbondantemente i sessant’anni!» «Da oggi - aggiunge una matura signora del pubblico - posso finalmente avere le chiavi di casa!» La cifra di questa trasmissione è proprio il pubblico. Se c’è una qualità poco comune nel panorama radio-televisivo e che alla coppia Dose-Presta (coadiuvata ovviamente da tutta la squadra di redazione) è quella di stimolare gli ascoltatori a prendere parte alla trasmissione in modo creativo e niente affatto becero. Stranamente i collegamenti e le telefonate regalano sempre buon gusto e intelligenza quasi che l’empatia tra conduttori e ascoltatori (tra mittenti e destinataria) sia pressoché totale.

Ecco perché rubriche come «Villette a sclera» (dove i radioascoltatori segnalano le stranezze dei propri vicini di casa) o «Orgoglio Coniglio» (dove tutti gli ascoltatori che possiedono una determinata caratteristica normalmente disprezzata sono invitati a telefonare e ad esprimere il proprio orgoglio) o la celeberrima «Coppa Rimetti» (dove si sfidano a singolar tenzone le canzoni più inascoltabili della storia italiana, proposte dagli ascoltatori o reperite su Youtube) sono di diritto entrate nella storia della radiofonia come momenti di assoluta originalità.

Il paradosso più felice è che una trasmissione come «Il ruggito del coniglio» fonda il suo successo non sull’azzardo o la provocazione ma, al contrario, sulla rassicurazione del buon gusto e della semplicità.
Singolare, però, che i diciott’anni di questa trasmissione sembra non abbiano fatto fare un passo in avanti al nostro Paese. Diciott’anni fa, ricorda Presta a inizio trasmissione, «c’era a Palazzo Chigi il banchiere Lamberto Dini. Pensate: un governo tecnico come oggi!» E l’Italia era ancora sotto choc - aggiunge Dose - «a causa delle devastanti conseguenza di Tangentopoli! Proprio come oggi con la politica allegra e spendacciona!» Già, sembra ieri, anzi, meglio, sembra oggi! E invece si trattava di cose successe diciotto anni fa! Che speravamo non si ripetessero più.

Per fortuna ci sono Dose e Presta e il buonumore garantito grazie a trasmissioni come «Il ruggito del coniglio».

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