Cultura e Spettacoli

Masha e Orso sono pronti a lasciare Mosca per l'Italia

Il nostro Paese sarà "visitato" dalla monella che ha conquistato il mondo. Ecco cosa dice il suo inventore

Masha e Orso sono pronti a lasciare Mosca per l'Italia

Ai bambini italiani piace così tanto che i produttori hanno scelto il nostro Paese come protagonista del primo episodio della prossima stagione. Masha e Orso è uno dei cartoni animati più visto al mondo, ha raggiunto il record assoluto di 3,5 miliardi di visualizzazioni di un solo episodio su Youtube, ed è in visione in quasi tutti i Paesi compresi quelli del Nord Africa. Insomma, un grande successo partito da una piccola azienda di Mosca che ha raggiunto risultati incredibili e impresso una svolta enorme alla produzione televisiva russa. E, in occasione del decimo anno dalla prima messa in onda, siamo andati a scoprire i segreti di tanto successo nella sede della società di produzione del cartone: la Animaccord Company, uno stabilimento anonimo nella zona nord di Mosca. Accompagnati nel viaggio dalla società italiana, la DeAgostini editore, che detiene i diritti di trasmissione satellitari sul canale DeaJunior (numero 623 di Sky), dove va in onda tutte le sere alle 19,45 con varie repliche, mentre in chiaro viene trasmesso dalla Rai sul canale YoYo.

Intanto, dicevamo, le prossime produzioni: per il 2022 è previsto il primo film, un lungometraggio animato attesissimo dai bambini. In corso la realizzazione della seconda parte della terza stagione che arriverà prima dell'estate. La quarta, intitolata Masha's Song, 13 episodi pronti tra fine 2019 e inizio 2020, è quella dedicata ai Paesi in cui il cartoon è più amato, primo fra tutti l'Italia. La dispettosa bambina dai capelli biondi e il vestitino viola lascia il bosco tanto amato per girare il mondo e raccontare le bellezze e le caratteristiche delle nazioni «visitate», dalla Germania alla Francia, dal Brasile alla Cina, attraverso lo strumento più efficace: la musica. Nell'episodio a noi dedicato canterà uno dei brani più noti della nostra tradizione, Santa Lucia, mentre «sorvola» Colosseo e Torre di Pisa, mangia la pizza e gioca a calcio. E, se contate che per realizzare un singolo episodio di 7 minuti di Masha's Songs ci vogliono 4 mesi e addirittura 7 per quelli di Masha e Orso attualmente in onda, potete immaginare quanta cura, qualità e impegno vengono profusi. Uno dei motivi, come ci raccontano produttori, direttori e disegnatori, del grande successo internazionale. «Anche per noi all'inizio, nel 2009, è stata una grande sorpresa vedere come il cartone abbia avuto grande accoglienza in Russia - spiega Vladimir Gorbulya, Ceo della società Animaccord-. E, ancor più, all'estero, prima in Europa e poi nel resto del mondo, dalle Americhe alla Cina, passando per i paesi del Nord Africa. Penso che Masha sia così amata perché è molto divertente, trasmette valori positivi ed educativi ed è un prodotto familiare, visto insieme da grandi e piccini». Come tutti i genitori di bimbi piccoli sanno, Masha ne combina di tutti i colori, ogni giorno si infila in qualche guaio, anche terrificante, e rompe così le scatole al suo amico Orso, che vive nel bosco vicino alla sua casa, da farlo impazzire, ma poi alla fine lui la perdona sempre e le spiega anche come rimediare al disastro fatto. «Oggi abbiamo un mercato - continua Vladimir - che raggiunge i 300 milioni di fatturato annui per il merchandising (bamboline, vestitini, dolci, scarpe, libri, giochi) e quasi altri 300 per i diritti di trasmissione. E a molti broadcaster che ci chiedono i diritti dobbiamo dire di no per non sovraesporre il prodotto e per evitare di snaturare il marchio».

Ma il padre di tutto questo, Oleg Kuzovkov, rude ed estroso ideatore della serie, non si scompone al ricordo di tanto successo personale: «Non so perché piaccia così tanto - risponde insofferente - E tra l'altro non era neppure il mio preferito tra i progetti che avevo presentato. Poi è stato scelto perché era il più semplice da realizzare, con due soli personaggi, ed è andata così». La ragione di tanta schiettezza (e anche distacco nel parlare della bimba dispettosa ispirata alla figlia di amici) è che Oleg ha passato gli ultimi dieci anni a lavorare giorno e notte sulla serie, senza mai giorni di riposo, volando tra Mosca e Los Angeles dove ci sono story writer più specializzati che in Russia, per riuscire a stare dietro alla grande richiesta di nuovi episodi. Tanto che, nei prossimi giorni, se ne andrà meritatamente in pensione, lasciando ai suoi colleghi il compito di continuare a raccontare le avventure di Masha. Una squadra di un centinaio di professionisti, tra autori, disegnatori, animatori, divisi in quattro gruppi che lavorano in contemporanea su altrettanti episodi. «Siamo stati i primi al mondo a usare il 3D per una serie animata televisiva - ci racconta orgoglioso uno dei direttori, Georgy Orlov mentre ci mostra al computer come lavora - Rispetto ai primi episodi abbiamo fatto un salto di qualità enorme, ora abbiamo una definizione elevatissima». Ogni immagine viene disegnata a mano, scannerizzata, e poi animata e colorata con grande cura anche della musica.

Qualità che, ovviamente, contribuisce al grande successo mondiale.

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