Cultura e Spettacoli

Moresco, (ennesimo) «Grido» apocalittico

Massimiliano Parente

Al cinema ci sono i film catastrofisti di Roland Emmerich, in libreria c'è il sublime catastrofismo apocalittico di Antonio Moresco, che ormai da anni, da quando dichiarò che avrebbe chiuso la sua carriera prima con Canti del caos e poi con Gli increati, sforna un libro dopo l'altro, uno più profeticamente pessimista dell'altro. L'ultimo si intitola Il grido (Sem), e il grido lanciato da Moresco dice che l'uomo sta andando incontro a un'estinzione di specie. Non è una novità, lo ripete da decenni, insieme alla critica sodale Carla Benedetti, eppure non ci siamo ancora estinti e tuttavia, dicono loro, siamo lì lì. Manca pochissimo.

Ma come, siamo quasi otto miliardi, casomai c'è una proliferazione di specie (che prolificano nel Terzo mondo, non tanto da noi, anche se poi vogliono arrivare da noi, e Moresco è per accoglierli tutti, sennò siamo cattivi). Macché, per Moresco viviamo «al cospetto di un'estinzione di specie eppure tutto continua come se niente fosse», per fortuna c'è lui, il profeta. Viviamo in un mondo di «disperazione, frustrazione, inimicizia, egoismo, rapporti esplosi, guerra tra uomini, tra maschi e femmine», e intanto, «mentre siamo al cospetto di questa estinzione di specie, figuri senza scrupoli hanno imparato il gioco di abbindolare gli uomini e trasformarli in massa di manovra per le proprie piccole ambizioni, di tirare fuori tutta la loro paura, il loro odio, la loro merda». Sappiate che «abbiamo, come specie, i giorni contati». A chi si riferirà? Chi saranno questi figuri senza scrupoli? Salvini? Trump? La Merkel? Moresco non fa nomi, c'è un potere occulto che ci controlla tutti. Ci sono dei cattivi, in alto, che tramano per distruggere la specie umana, determinano «l'inquinamento e avvelenamento delle terre, delle acque, dell'atmosfera». Insomma, «mentre sta avvenendo tutto questo, i poteri dominanti occultano o mettono in secondo piano ciò che incombe su di noi, per non trarne le radicali conseguenze».

Se fosse vissuto negli Stati Uniti Moresco sarebbe stato uno di quei telepredicatori apocalittici.

In Italia sembra un millenarista o un Testimone di Geova, ma più educato, grida la fine del mondo ma dentro i suoi libri, non viene sotto casa a suonarti al campanello per dirti che il mondo sta finendo, insomma mentre ci stiamo estinguendo almeno questa mi sembra una buona notizia, bravo Moresco.

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