Cultura e Spettacoli

Morto Jack Bruce, storico bassista dei Cream

Personaggio discreto quanto bassista vulcanico ed eclettico. Così ci piace ricordare Jack Bruce, glorioso perno ritmico dei Cream a fianco di Eric Clapton e Ginger Baker, scomparso ieri a 71 anni. Con il primo e più celebre supergruppo della storia trascorse due anni (1966-1968) reinventando il blues, ridefinendo la psichedelia e anticipando l'hard rock. Dei Cream Bruce era anche la voce e l'autore di brani indimenticabili come Sunshine of Your Love , White Room e la sperimentale I Feel Free .

Con il suo stile ha influenzato generazioni di bassisti, e anche Sting ricorda ancora oggi i suoi insegnamenti. Bruce, che aveva studiato violoncello e composizione, si spostò presto sui territori del blues entrando nella pionieristica fucina di talenti di Alexis Korner, che fondeva il blues e il jazz con artisti come Graham Bond e Ginger Baker. Si fece subito largo nella scena inglese entrando nella Graham Bond Organisation (in quella band c'era anche John McLaughlin) e poi nei Bluesbreakers di John Mayall e nei Manfred Man, come dire la crema della nuova scena musicale inglese. L'esperienza coi Cream lo ha portato a vendere, in poco più di due anni e mezzo, 35 milioni di dischi e a conquistare il primo disco di platino con Wheels of Fire. Riascoltando, ancora oggi, i loro dischi, se ne percepisce la potenza e l'attualità, non scalfita dal passare del tempo, e la voglia di tre supervirtuosi di creare un collettivo per far deflagrare blues degli anni '20 come Rollin' and Tumblin'. Dopo lo scioglimento dei Cream ci vorrebbe un intero libro per raccontare le mille collaborazioni di Jack Bruce, il suo modo libero e creativo di concepire la musica, la voglia di anticipare le suggestioni del jazz rock e il suo piglio nell'affrontare l'avanguardia. Ha pubblicato dischi interessanti come Songs From a Tailor , suonato ai confini del jazz con i Lifetime di Tony Williams , è tornato al rock duro con gli ex Mountain Leslie West e Corky Laing, ha lavorato con John McLaughlin e Billy Cobham. Anche nei periodi in cui era logorato dalla droga, trovò sempre la forza per creare nuovi incontri sonori.

Piace ricordarlo nel 2005, già minato da un tumore al fegato, nella storica riunione dei Cream alla Royal Albert Hall; quattro serate (poi replicate al Madison Square Garden di New York) in cui il trio ha ricreato la magia dell'epoca con un successo incredibile di pubblico e critica.

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