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Mussolini torna (al cinema): ecco il Duce ai nostri giorni

Mussolini torna in vita al cinema. In uscita un film che immagina il ritorno del duce nell'Italia contemporanea. Ci si aspettano critiche e reazioni

Mussolini torna (al cinema): ecco il Duce ai nostri giorni

Mussolini torna in vita. Almeno nelle sale cinematografiche, dove, presumibilmente a partire dal prossimo primo febbraio, verrà proiettato "Sono tornato", il film in cui il fondatore del fascismo viene catapultato nell'attualità italiana. Il regista Luca Miniero, infatti, ha immaginato che il Duce faccia il suo ritorno nella contemporaneità, tanto da dover fare i conti con i social network. Da quello che si apprende in queste ore, la pellicola, nelle intenzioni del regista, dovrebbe fungere anche da "monito" rispetto al pericolo di un vero e proprio secondo avvento del fascismo nel belpaese e più in generale rispetto alla diffusione di idee estremiste.

La trama dell'ultimo lavoro di Miniero, già autore tra gli altri di "Benvenuti al Sud" e "Benvenuti al Nord", sembra ispirarsi a quella di "Lui è tornato", il film di David Wnendt, tratto da un libro di Timur Vermes, che immaginava il ritorno di Adolf Hitler in Germania e che ha fatto molto discutere critici e spettatori. In queste ultime settimane, poi, in molti avevano segnalato la presenza di una persona vestita come Mussolini nelle città italiane: si trattava dell'attore Massimo Popolizio, chiamato ad interpretare il ruolo del duce. Nessun fanatico dunque, bensì le scene di un lavoro cinematografico.

Il film, com'è precisato qui, non è nè una "parodia" nè una "caricatura". Il personaggio di Mussolini è interpretato in una chiave del tutto realistica: il duce contesta l'arrivo dei migranti, si interroga sulla gioventù d'Italia persa tra smartphone e tablet, finisce per essere scambiato per un comico e per essere intervistato da Mentana. E proprio il Mussolini televisivo, per quanto in difficoltà con le nuove tecnologie, dimostrerebbe di non aver perso la sua capacità attrattiva nei confronti degli italiani. Dalla diffusione dell'identità del comico, quindi, si passerebbe ad un meccanismo di fascinazione verso il duce che coinvolgerebbe per una seconda volta gli italiani. Non tutti, all'interno della trama del film, si rendono conto della reale pericolosità dell'uomo. Sarà Settimia Spizzichino, sopravvissuta al rastrellamento del ghetto ebraico ad accorgersi che rispetto al ritorno di Mussolini ci sia poco da ridere.

Quindici minuti di trama, ha dichiarato il regista a Repubblica, saranno incentrati sull'incontro tra il Mussolini cinematrografico e la "gente vera". Come nella pellicola tedesca, insomma, uno spazio è stato lasciato alla ripresa delle vere reazioni dei cittadini alla vista del duce. E nel caso del cugino teutonico del lavoro italiano, scene di questo tipo avevano fatto scalpore proprio perché alcune persone si erano dimostrate affascinate dalla figura di Hitler e interessate più ai selfie che ad una vera contestazione della presenza di un personaggio vestito come un dittatore. "Sono tornato" esce in prossimità del dibattito riguardante la legge Fiano.

Ci si aspetta, quindi, che il film faccia parlare di sè anche relativamente a quanto si sta discutendo nelle Camere del parlamento italiano sulla propaganda fascista.

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