Cultura e Spettacoli

Napoli parte in prima fila ai "David"

Ficarra&Picone non partecipano: siamo contro il sistema di votazione

Napoli parte in prima fila ai "David"

Napoli la fa da padrona ai premi David di Donatello, contendendosi il maggior numero di nomination per i film in cui fa più che da sfondo: 15 candidature per Ammore e malavita dei Manetti Bros., 11 per Napoli velata di Ferzan Özpetek e 7 per Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. Ma hanno fatto il pieno di candidature, nelle categorie principali di miglior film e miglior regia, anche altri titoli usciti nel 2017: 8 candidature per La tenerezza di Gianni Amelio, The Place di Paolo Genovese e Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli e 7 per A Ciambra di Jonas Carpignano. Mentre grazie alle candidature nelle categoria miglior attore entrano in gioco altri titoli, come per la cinquina delle protagoniste con Paola Cortellesi (Come un gatto in tangenziale), Jasmine Trinca (Fortunata), Valeria Golino (Il colore nascosto delle cose), Giovanna Mezzogiorno (Napoli velata), Isabella Ragonese (Sole cuore amore). Stesso discorso per la cinquina degli attori: Antonio Albanese (Come un gatto in tangenziale), Nicola Nocella (Easy - Un viaggio facile facile), Renato Carpentieri (La tenerezza), Alessandro Borghi (Napoli velata), Valerio Mastandrea (The Place).

Conosceremo i vincitori il 21 marzo, quando Carlo Conti condurrà la premiazione tornata in Rai, addirittura sulla rete ammiraglia in prima serata (anticipazione sul red carpet di Rai Movie), dopo una boccata d'aria fresca durata solo due anni a Sky: «Sarà la classica premiazione - racconta senza troppo slancio il conduttore - in cui verranno assegnati tutti i premi con la sacralità dell'annuncio delle cinquine».

L'altra novità di quest'anno è che a presiedere i David di Donatello, appena trasformati in Fondazione, è arrivata da poco Piera Detassis, succeduta a Giuliano Montaldo (anche candidato come miglior non protagonista per Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni), a sua volta presidente ad interim dopo la scomparsa di Gian Luigi Rondi. E per lei è arrivata subito la prima tegola. Che ha un nome e due cognomi: L'ora legale di Ficarra&Picone. Ossia il film italiano di maggiore incasso del 2017. Il Giornale ha scoperto che il duo, anche produttore del film, non lo ha iscritto ai David 2018. Interpellati sulle motivazioni, hanno inviato questo comunicato: «Già da tre anni abbiamo rinunciato al ruolo di giurati dell'Accademia dei David di Donatello non riconoscendoci nel metodo di votazione. Per coerenza, quindi, non abbiamo iscritto L'ora legale quest'anno. Non condividiamo un meccanismo di votazione che spesso ha prodotto situazioni a nostro avviso paradossali». La palla passa dunque a Piera Detassis che, in occasione dell'annuncio delle cinquine, aveva già definito i suoi obiettivi: «Sto valutando tutti i sistemi mondiali dei principali premi e siamo determinati a dare la maggiore trasparenza e rappresentazione possibile al voto.

La prima buona notizia è che quest'anno i giurati non si sono distratti, hanno votato circa l'87 per cento mentre prima erano meno del 70 per cento».

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