Cultura e Spettacoli

Nella galleria di brutture Veltroni batte tutti, anche Burton e De Palma

Tra i dieci film più deludenti del 2019 spiccano «Serenity» e «Attente a quelle due»

Nella galleria di brutture Veltroni batte tutti, anche Burton e De Palma

1. C'È TEMPO Il film più brutto dell'anno è quello, radical choc, diretto da «Uolter» Veltroni, capace, non a caso, di incassare, il primo giorno, la pochezza di 83 euro a sala. Sarà stata colpa di scene cult come quella del drone che, da lontanissimo, riprende i due protagonisti mentre orinano, poeticamente, a bordo strada? Walterloo.

2. WELCOME HOME Povera Emily Ratajkowski, costretta più e più volte a spogliarsi o a mettersi completini intimi sexy per far dimenticare allo spettatore l'orrore di un thriller che più cretino di così è difficile scriverlo. Con Scamarcio che, nei panni del guardone, sembra uscito da un film di Pierino.

3. SERENITY L'unico motivo per le spettatrici di vedere questo thriller, con pretese fantasy, è per contare le volte che Matthew McConaughey, particolarmente accalorato, si toglie la maglietta, probabilmente per far dimenticare la ridicola trama. E che dire di Anne Hathaway (ancora lei), credibile nella parte della femme fatale come una promessa del Governo di tagliare le tasse?

4. LAST CHRISTMAS La palma di peggior film natalizio l'ha vinta questa insulsa commediola romantica che ha un pregio: aver sceneggiato il peggior colpo di scena finale della storia del cinema. Ci sono cinefili che, dopo la visione, vagano ancora inebetiti, da giorni, nei multiplex.

5. LA VITA IN UN ATTIMO Come pretendo di «sbalordire» la platea facendo capitare, ai due poveri e incolpevoli protagonisti, una iattura dietro l'altra che neanche a Fantozzi in tutta la saga. Talmente sfortunati che, all'ennesima sciagura, parte spontanea, per loro, una colletta fondi tra gli spettatori.

6. GEMINI MAN Un assassino fa i conti con il suo clone di 25 anni più giovane. Che ne prevede le mosse. Un po' come lo spettatore che capisce tre scene prima quello che accadrà, pur senza il pendolino del compianto Maurizio Mosca. Will Smith è moltiplicato per tre, con il risultato che il trio non fa un solo attore.

7. DUMBO L'elefantino è una delusione totale. Tim Burton? Non pervenuto. C'è solo il marchio Disney e basta. Anzi, nemmeno quello considerando l'avarizia di emozioni regalate. Che senso ha ingaggiare un regista con quella cifra artistica, per poi fargli dirigere il compitino? Sarebbe come scritturare Dario Argento per il remake di Profondo Rosso, chiedendogli di non usare il sangue in scena.

8. DOMINO è un thriller talmente mal assortito, recitato svogliatamente e privo di interesse che il suo stesso regista, Brian De Palma, ha finito per disconoscerlo. E se faceva schifo al suo autore, figuriamoci a chi ha pagato il biglietto.

9. PUPAZZI ALLA RISCOSSA è il cartone più brutto dell'anno. Manca di ritmo, di originalità e il divertimento non sa cosa sia. Già dopo cinque minuti, maledirete il fatto di aver accompagnato i vostri figli. Dopo dieci, lo faranno anche loro.

10. ATTENTE A QUELLE DUE, ovvero il remake di un remake. C'è di peggio? Sì, passare da Brando e Niven, a Martin e Caine, per arrivare, ahinoi, alla sopravvalutata Anne Hathaway e all'insopportabile Rebel Wilson, già poco credibili come attrici, figuriamoci come presunte truffatrici.

Sarebbe stato più corretto intitolarlo State alla larga da quelle due.

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