Cronache

Niccolò Bettarini parla dopo l'aggressione: "Prima le provocazioni e poi le botte. Non ho capito nulla"

Raggiunto da Tgcom, Niccolò Bettarini ha raccontato cosa è successo la notte del 30 giugno fuori dalla discoteca Old Fashion di Milano

Niccolò Bettarini parla dopo l'aggressione: "Prima le provocazioni e poi le botte. Non ho capito nulla"

Neanche una settimana fa, Niccolò Bettarini è stato accoltellato da quattro ragazzi, due italiani e due albanesi, fuori dalla discoteca Old Fashion di Milano.

Il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini è subito stato ricoverato al Niguarda e lunedì scorso "i chirurghi hanno ricostruito il nervo lesionato nell'arto superiore e l'operazione è perfettamente riuscita". Ora che Niccolò è stato dimesso, i quattro ragazzi, Albano Jakej, Davide Caddeo, Alessandro Ferzoco e Andi Arapi, sono stati fermati e gli inquirenti hanno scoperto che nel pestaggio potrebbero essere coinvolte altre sei persone, Bettarini junior spiega cosa è successo la notte di sabato 30 giugno.

Raggiunto da Tgcom, Niccolò Bettarini racconta: "Mi ha dato alcuni buffetti sulla faccia cercando di provocarmi, io ho provato a respingerlo, ma mi sono trovato in mezzo a più di dieci persone e non ho capito più nulla". I buffetti - come li definisce Bettarini - sono arrivati da Albano Jakej, 23enne di origine albanese. Poi continua: "Sono caduto a terra e quando Zoe (l'amica, ndr) è venuta a soccorrermi le è arrivato un calcio in faccia. Subito dopo sono scappati tutti".

A queste parole, si aggiunge la testimonianza di Zoe che più volte ha ribadito di aver sentito pronunciare dagli aggressori la frase "sei il figlio di Bettarini, ora ti ammazziamo". L'amica di Niccolò, nei giorni scorsi, aveva anche spiegato che Bettarini junior è stato prima preso a calci e pugni. Poi, una volta a terra, ferito con un'arma da taglio, non ancora ritrovata. La stessa che uno degli aggressori era riuscito a introdurre nella discoteca. E anche per questo motivo, la questura ha deciso di mettere i sigilli al locale per 30 giorni.

Ma cosa è successo davvero quella sera? Stando alle ricostruzioni fatte fino a questo momento, sembra che Ferzoco e un amico di Niccolò avevano litigato circa 4 mesi prima in un'altra discoteca di Milano, Gate, per una banale questione di tavoli nel privé, ma poi tutto era finito lì, i due si erano chiariti e quando si sono poi rivisti all'Old Fashion sabato 30 giugno si sono salutati e l'amico di Bettarini ha anche offerto da bere. A quel punto, però, sarebbero arrivate altre persone che hanno colpito con uno schiaffo il giovane, così è intervenuto un buttafuori del locale e la vicenda sembrava risolta. Ma gli aggressori, poco dopo, hanno incontrato di nuovo l'amico di Bettarini assieme ad altri all'esterno del locale, quando la serata era ormai finita. Da lì è nata una discussione e Niccolò Bettarini sarebbe intervenuto per difendere l'amico. Il figlio di Stefano Bettarini, quindi, sarebbe stato aggredito e accoltellato.

Per il momento i quattro aggrssori si trovano in carcere con l'accusa di tentato omicidio, ma hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del gip Stefania Pepe.

Uno dei quattro fermati, Alessandro Ferzoco, dal carcere si dice "dispiaciuto per lui, ho saputo solo in carcere che è il figlio di Bettarini, non sono io l'autore di quel gesto e non ho visto chi è stato".

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