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Nina Moric: "È un anno che Carlos è tornato a vivere con me, il mio incubo è finito"

Nina Moric, madre di Carlos Maria, nato dalla relazione turbolenta con Fabrizio Corona, scrive un post su Instagram in cui esterna la sua immensa gioia per aver riottenuto l'affidamento del figlio

Nina Moric: "È un anno che Carlos è tornato a vivere con me, il mio incubo è finito"

Nina Moric, l'avvenente modella croata, è madre di un figlio, Carlos Maria, generato dalla relazione turbolenta con il suo ex marito Fabrizio Corona. Purtroppo le oscure vicende private, balzate per lunghi mesi agli onori della cronaca, hanno progressivamente condotto alla disgregazione del nucleo della famiglia Corona. Gli effetti deleteri sorti da tale situazione controversa, soprattutto derivanti dalla gogna mediatica, si sono riverberati sulla figura più fragile, il figlio Carlos. I risvolti penali scaturiti dallo spinoso caso Corona, hanno condotto l'autorità giudiziaria ad emettere un provvedimento di allontanamento del minore dalla casa coniugale. Nina Moric ha sofferto in prima persona, come madre, di tale decisione, lottando per anni affinché le fosse riaffidato suo figlio Carlos. Oggi, finalmente, a distanza di anni, Nina può esultare e rasserenarsi poiché il suo amato Carlos Maria è nuovamente vicino a lei. La Moric, è tornata ad incarnare il ruolo di madre felice, dedicandosi interamente ad accudire ed allevare suo figlio.

La modella, contenta per l'esito positivo della brutta vicenda che l'ha coinvolta, ha desiderato condividere con i suoi follower le fasi dolorose di questi ultimi anni vissuti lontano dal suo Carlos. Per tale ragione ha deciso di scrivere un post emozionante, pubblicandolo sul social Instagram. La Moric, nel messaggio ha esternato le sue intime sensazioni e la sua opinione in merito al sistema dei servizi sociali, da lei reputato carente. "Ormai è un anno che il mio incubo è finito. Ornai è un anno che Carlos è tornato a vivere con me, la sua mamma", è la dolce dedica di Nina scritta per attestare il suo amore immenso per il figlio. Il post espone la foto del giovane Carlos, e su Instagram ha attirato e commosso molti followers, i quali hanno condiviso il messaggio con migliaia di like. Ma non sono mancate le voci critiche, dissenzienti rispetto alla scelta della Moric di rendere pubbliche delle vicende così delicate e private.

Nina Moric, avendo vissuto come madre questa immane sofferenza, ha constatato delle analogie tra la sua storia personale e il caso di Bibbiano. Nina ha ritrovato in lei uno spirito di rivalsa di fronte alle denunce dei genitori traditi dalle istituzioni. Nel suo lungo post, la modella ha affrontato proprio tale tema attuale al centro di molte polemiche: " Potrei scrivere un libro per ogni giorno, dei lunghi 4 anni, in cui Carlos era stato affidato ai Servizi Sociali e collocato dalla nonna paterna. Ancora oggi i motivi non mi sono del tutto chiari, ma per farvela breve me lo hanno allontanato dopo un litigio con mia madre, lo hanno allontanato perché avrebbero dovuto verificare la mia condizione psico fisica, credevo fosse questione di giorni, così mi sono sottoposta a esami di ogni genere, perizie psichiatriche, droga, alcol, ci hanno impiegato mesi e non ci fosse una sola cosa che non andasse. Eppure dopo questi mesi mi fu comunicato che ormai riportarmi Carlos sarebbe stato un trauma per lui. Ho combattuto per 4 anni, soprattutto perché era evidente che nemmeno Carlos stesse bene e questa assurda decisione stava facendo soffrire lui tanto quanto me. Ho indagato tanto per conto mio, e per quanto tutto portasse ad una storia di conoscenze, legami politici non volevo crederci, dopo un anno leggo quotidianamente la storia di Bibbiano, ho collegato tante cose e sono sicura che Bibbiano sia la punta di un iceberg, un piccolo pezzo di puzzle di una situazione diffusa in tutta Italia.

Combattete sempre per i vostri figli, ci ho messo 4 anni per riaverlo e un anno per farlo tornare a sorridere".

Ormai è un anno che il mio incubo è finito. Ormai è un anno che Carlos è tornato a vivere con me, la sua mamma. Potrei scrivere un libro per ogni giorno, dei lunghi 4 anni, in cui Carlos era stato affidato ai Servizi Sociali e collocato dalla nonna paterna. Ancora oggi i motivi non mi sono del tutto chiari, ma per farvela breve me lo hanno allontanato dopo un litigio con mia madre, lo hanno allontanato perché avrebbero dovuto verificare la mia condizione psico fisica, credevo fosse questione di giorni, così mi sono sottoposta a esami di ogni genere, perizie psichiatriche, droga, alcol, ci hanno impiegato mesi e non ci fosse una sola cosa che non andasse. Eppure dopo questi mesi mi fu comunicato che ormai riportarmi Carlos sarebbe stato un trauma per lui. Ho combattuto per 4 anni, soprattutto perché era evidente che nemmeno Carlos stesse bene e questa assurda decisione stava facendo soffrire lui tanto quanto me. Ho indagato tanto per conto mio, e per quanto tutto portasse ad una storia di conoscenze, legami politici non volevo crederci, dopo un anno leggo quotidianamente la storia di Bibbiano, ho collegato tante cose e sono sicura che Bibbiano sia la punta di un iceberg, un piccolo pezzo di puzzle di una situazione diffusa in tutta Italia. Combattete sempre per i vostri figli, ci ho messo 4 anni per riaverlo e un anno per farlo tornare a sorridere. #nevergiveup

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wonder if life smokes after it fuqs me.

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