Cultura e Spettacoli

«Non essere cattivo» è troppo lontano da Los Angeles

Massimo BertarelliBocciato. La giuria di Los Angeles non si è lasciata influenzare dal supplichevole titolo. Togliendo dunque Non essere cattivo dal mazzo dei nove aspiranti al miglior film straniero. Dove avranno buone probabilità di successo l'irresistibile belga Dio esiste e vive a Bruxelles e il francese Mustang di Deniz Gamze Ergüven, ambientato in una retrograda Turchia, storia di cinque sorelle in impari lotta contro il maschilismo più infame.Non che fosse immeritevole l'ultima opera del compianto Claudio Caligari, ma non poteva avere speranze con l'Academy. Con ogni probabilità stufa marcia di drammi pseudopasoliniani fra degrado e drogati. Tra l'altro Caligari, morto lo scorso maggio a neanche 70 anni, non aveva un albo d'oro memorabile. Prima di Non essere cattivo, aveva girato due soli film, Amore tossico e L'odore della notte, pessimi entrambi. Anche se l'ipocrita critica snob li ha elevati a capolavori, specie a funerali dell'autore avvenuti.Non essere cattivo è una storia di emarginazione e amicizia, perfino toccante, nella sua violenza, e nonostante l'argomento, l'amara storia di due giovani sbandati nella Ostia del 1995. Molto bravi i due protagonisti, Luca Marinelli e Alessandro Borghi, che manco a dirlo, parlano in puro romanesco. Non è dato sapere se all'Academy sappiano distinguere tra «guera» e «guerra», ma si presume che preferiscano film meno neorealistici, già ricoperti di Oscar nell'antichità cinematografica. Per concludere va ricordato che Roma aveva candidato, tra lo stupore generale e la rabbiosa indignazione di qualcuno, Non essere cattivo a spese del pompatissimo Mia madre del venerato maestro Nanni Moretti.

Perfetto per far addormentare l'intera Academy.

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