Cultura e Spettacoli

«Notre Dame» riparte col cast della prima edizione

Jacopo Granzotto

Quando Riccardo Cocciante parla delle creature preferite si illumina. Una è Notre Dame de Paris, lo show dei record prodotto da David Zard che ieri è tornato nei teatri italiani, prima tappa Palalottomatica a Roma. «Un piccolo miracolo, una magia globale che ha cambiato il modo di fare musical in Italia, spero mi sopravviva». L'altra (creatura) è Margherita, il capolavoro, il «picco di una carriera assieme a Notre Dame». «Margherita è favolosa. Pensare che quando uscì fu stroncata. Io Canto, invece, non è granché. Anche Era già tutto previsto è bellissima, la Pausini ne ha fatto un'ottima cover». Cocciante e la tv italiana sono mondi separati. «Sanremo è un ingranaggio malefico, non ci torno. Come malefici sono i talent show. Dopo l'esperienza a The Voice ho promesso di smettere, mi rattrista infierire».

Il futuro sembra promettente. «Ho nel cassetto 5 opere finite, devo capire cosa farne. E poi ho un sacco di canzoni pronte». Materiale futuribile. «Nel 2017 non avrò tempo a disposizione, devo curare tutte le edizioni di Notre Dame, ne riparliamo nel 2018».

Fin qui Cocciante. Ma tocca anche celebrare David Zard, il visionario produttore che contro tutti ha scommesso su Notre Dame de Paris e ha stravinto. Uno show che in Italia ha battuto ogni primato di presenze e che ha visto tornare insieme il cast della prima edizione formato da Lola Ponce, Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci, Leonardo Di Minno, Matteo Setti, Graziano Galatone e Tania Tuccinardi. Opera che in 11 anni di programmazione ha superato i 3.500.000 spettatori in mille repliche per un totale di 42 città visitate. Racconta Zard: «Quando era sindaco Veltroni gli chiesi il permesso di costruire il Gran Teatro per allestire Notre Dame e lui mi rise in faccia. Oggi dopo 14 anni mi rende merito per il coraggio e lungimiranza». Show dei record che ancora deve sfondare nei paesi di lingua anglosassone. Sostiene Cocciante: «Inserirsi in un ambiente che non è il nostro è arduo. Ci stiamo lavorando, studieremo strategie alternative».

Dopo Roma (fino al 6 gennaio) lo spettacolo sarà a Torino (PalaAlpitour, dal 10 al 12 febbraio), Bologna (Unipol Arena 22-26 febbraio) e Milano (Linear Ciak dal 2 marzo).

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