Nuove polemiche su 1992. Segni: "Episodio inventato di sana pianta"
2 Aprile 2015 - 14:44L'ex leader referendario si sfoga su Facebook: "Non è ammissibile ridurre un pezzo importante della nostra storia all'invenzione di uno squallido episodio boccacesco"
Ancora polemiche su "1992", la serie tv su Mani pulite trasmessa da Sky. Stavolta non c'entra nulla la recitazione o i riferimenti a Berlusconi (presenti nelle prime due puntate come nelle successive). Si tratta, invece, di una clamorosa (o maliziosa) svista. A rilevarla è uno dei personaggi reali citati nella fiction, Mario Segni, protagonista (in 1992) di una cena con alcuni rappresentranti della società Fininvest, Marcello Dell'Utri e Leonardo Notte, il rampante pubblicitario interpretato da Stefano Accorsi.
Segni utilizza Facebook per raccontare come andarono davvero le cose: "Per amor di verità. Nella puntata della fiction Sky '1992' andata in onda martedì 31 marzo viene raccontato un episodio che mi riguarda totalmente inesistente, inventato dalla a alla z. I rapporti tra il movimento referendario e la nascita di Forza Italia, che peraltro risalgono a un anno dopo, quando nell’autunno del 1993 Berlusconi mosse i primi passi in politica, sono uno dei passaggi più complessi di quegli anni. Li ho raccontati nel libro 'La rivoluzione interrotta', e Berlusconi li ha descritti innumerevoli volte. Su questi fatti si possono dare giudizi diversi, e probabilmente vi è ancora molto da studiare e da approfondire. Ciò che non è ammissibile è ridurre un pezzo importante della nostra storia alla invenzione di uno squallido episodio boccacesco".
Il dettaglio che proprio non è andato giù a Segni è questo: a un certo punto della cena Notte si gira e invita tre ragazze, sedute nella saletta del ristorante, a unirsi al tavolo con lui e i politici. Si tratta di tre prostitute, appositamente ingaggiate dal pubblicitario per "concludere la trattativa". La mossa non viene gradita da Segni (quello finto), che saluta e se ne va. E neanche Dell'Utri apprezza, rimproverando a Notte di aver volutamente boicottato il colloquio. Lui si difende dicendo che è così che si fa nel suo mondo, quello degli affari. E che Segni non può essere il nuovo, visto che è indeciso persino nella scelta del dolce.
Ma torniamo alle polemiche. Qualcuno giustamente sottolinea che "1992" non è un documentario e che certi passaggi sono inventati di sana pianta, come recita l'avviso che precede la messa in onda di ciascuna puntata. Il problema, però, è che quando si mescola la fantasia alla realtà non si riesce più a distinguere cosa sia vero e cosa no. Ed è facile comprendere il disappunto di chi realmente ha vissuto quei momenti, o in prima persona come Segni (peraltro citato nel telefilm, con tanto di nome e cognome), o perché semplicemente ha vissuto quegli anni e si ricorda, più o meno bene, come andarono davvero i fatti.
Non ci resta che attendere le prossime puntate e vedere come si svilupperà, tra finzione e realtà, il racconto degli anni che rivoluzionarono la vita politica del nostro Paese.