Cultura e Spettacoli

Nuove polemiche su 1992. Segni: "Episodio inventato di sana pianta"

L'ex leader referendario si sfoga su Facebook: "Non è ammissibile ridurre un pezzo importante della nostra storia all'invenzione di uno squallido episodio boccacesco"

Nuove polemiche su 1992. Segni: "Episodio inventato di sana pianta"

Ancora polemiche su "1992", la serie tv su Mani pulite trasmessa da Sky. Stavolta non c'entra nulla la recitazione o i riferimenti a Berlusconi (presenti nelle prime due puntate come nelle successive). Si tratta, invece, di una clamorosa (o maliziosa) svista. A rilevarla è uno dei personaggi reali citati nella fiction, Mario Segni, protagonista (in 1992) di una cena con alcuni rappresentranti della società Fininvest, Marcello Dell'Utri e Leonardo Notte, il rampante pubblicitario interpretato da Stefano Accorsi.

Segni utilizza Facebook per raccontare come andarono davvero le cose: "Per amor di verità. Nella puntata della fiction Sky '1992' andata in onda martedì 31 marzo viene raccontato un episodio che mi riguarda totalmente inesistente, inventato dalla a alla z. I rapporti tra il movimento referendario e la nascita di Forza Italia, che peraltro risalgono a un anno dopo, quando nell’autunno del 1993 Berlusconi mosse i primi passi in politica, sono uno dei passaggi più complessi di quegli anni. Li ho raccontati nel libro 'La rivoluzione interrotta', e Berlusconi li ha descritti innumerevoli volte. Su questi fatti si possono dare giudizi diversi, e probabilmente vi è ancora molto da studiare e da approfondire. Ciò che non è ammissibile è ridurre un pezzo importante della nostra storia alla invenzione di uno squallido episodio boccacesco".

Il dettaglio che proprio non è andato giù a Segni è questo: a un certo punto della cena Notte si gira e invita tre ragazze, sedute nella saletta del ristorante, a unirsi al tavolo con lui e i politici. Si tratta di tre prostitute, appositamente ingaggiate dal pubblicitario per "concludere la trattativa". La mossa non viene gradita da Segni (quello finto), che saluta e se ne va. E neanche Dell'Utri apprezza, rimproverando a Notte di aver volutamente boicottato il colloquio. Lui si difende dicendo che è così che si fa nel suo mondo, quello degli affari. E che Segni non può essere il nuovo, visto che è indeciso persino nella scelta del dolce.

Ma torniamo alle polemiche. Qualcuno giustamente sottolinea che "1992" non è un documentario e che certi passaggi sono inventati di sana pianta, come recita l'avviso che precede la messa in onda di ciascuna puntata. Il problema, però, è che quando si mescola la fantasia alla realtà non si riesce più a distinguere cosa sia vero e cosa no. Ed è facile comprendere il disappunto di chi realmente ha vissuto quei momenti, o in prima persona come Segni (peraltro citato nel telefilm, con tanto di nome e cognome), o perché semplicemente ha vissuto quegli anni e si ricorda, più o meno bene, come andarono davvero i fatti.

Non ci resta che attendere le prossime puntate e vedere come si svilupperà, tra finzione e realtà, il racconto degli anni che rivoluzionarono la vita politica del nostro Paese.

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