Cultura e Spettacoli

Parte la sfida di "Kronos": "Non è il solito talk politico"

La coppia formata da Bruchi e Loquenzi alla guida di un "format sperimentale". Primo ospite Berlusconi

Parte la sfida di "Kronos": "Non è il solito talk politico"

Il sottotitolo ha un qualcosa d'inquietante e seduttivo assieme. Il tempo della scelta, infatti, può rappresentare il dubbio, l'incertezza; ma anche la sfida, la prova, la vittoria. Da stasera alle 21,20 questo tempo sarà, comunque, quello scandito da Kronos: il nuovo talk politico di Raidue che, sotto la guida dell'inedita coppia Annalisa Bruchi e Giancarlo Loquenzi, batterà puntuale tutti i venerdì che ancora ci separano dall'ora delle grandi decisioni, il prossimo 4 marzo. «In qualche modo Kronos risponde alle esigenze indicate dal presidente Mattarella, circa l'aumento della partecipazione al voto considera il direttore di Raidue, Fabiano -. In questo senso noi speriamo di fornire ai telespettatori ulteriori strumenti di conoscenza e approfondimento». E in effetti si presenta ricco di offerte, e ambisce ad essere un format sperimentale, il nuovo programma scritto da Stefano Rizzitelli, secondo «una struttura, un linguaggio ed un'estetica innovativi. Non si tratterà infatti - del classico talk informativo». Per cominciare la collocazione: «Il venerdì si ritiene serata inadatta alla politica; ma noi vogliamo sperimentarla ugualmente». Poi la coppia dei conduttori: lei, Annalisa Bruchi, volto noto, fra l'altro, per le telecronache dal Palio di Siena, e conduttrice di Night Tabloid, al debutto in prima serata, e lui, Giancarlo Loquenzi, apprezzato conduttore radiofonico di Zapping su Radiouno, al debutto in video. Secondo lei «non sarà facile proporre qualcosa di diverso ai nostri politici, che sono abituati a vecchi schemi». Mentre per lui «nonostante i cattivi politici, le loro bugie, le mancate promesse, i giochetti dietro l'angolo, in questo Paese c'è ancora una passione viva, e vera, per la politica. Basta allora sbertucciarla, ingabbiarla, metterla all'angolo. Noi proveremo a riportarla davanti agli occhi del telespettatori, come l'unica soluzione possibile ai mali della nostra società».

In che modo? Innanzitutto mettendo a disposizione di due opinion leader contrapposti (i primi saranno stasera Silvio Berlusconi e il giornalista Virman Cusenza) un collegamento esterno, un'inchiesta e un ospite a testa, che ciascuno dei due potrà scegliere e far confezionare alla redazione, sulla base dei temi proposti dalla redazione stessa. «Intendiamoci: questo non vuol dire che i politici interverranno nella scrittura del programma ci tiene a precisare Rizzitelli - ma potranno concretizzare in modo più efficace e spettacolare quei dati, quelle testimonianze o informazioni che, finora, dovevano accontentarsi di citare solo verbalmente». Quindi Kronos sarà diviso in quattro fasi. Nella prima Loquenzi tratterà un argomento di stretta attualità, attraverso documenti e testimonianze, «per averne la comprensione più esatta possibile e offrire allo spettatore la possibilità di farsene un'idea chiara». Quindi la Bruchi gestirà il confronto fra due rappresentanti di due opposte parti politiche, riguardo i quali un «sentiment», cioè una misurazione in diretta del gradimento da parte dei telespettatori, fornirà ulteriori strumenti di analisi. Infine, nella terza parte Loquenzi farà un'«intervista scomoda» ad un nuovo ospite, e nella quarta ci sarà un filmato di almeno dieci minuti su un argomento poco trattato: stasera i Cacciatori di Calabria, cioè il reparto dei carabinieri creato per indagare sui latitanti di Ndrangheta. «E su tutto una scommessa. Essere fortemente concreti. Affrontare cioè i temi della campagna elettorale, anche più scabrosi e scivolosi, attraverso le argomentazioni più chiare e comprensibili». Quanto al «colore» (politico) del nuovo talk, entrambi i conduttori negano che ce ne esista uno. Ma con due posizioni personali molto diverse. «Uno dei più grandi complimenti che mi sento rivolgere è: ma tu da che parte stai? riflette Annalisa Bruchi-. Vorrei quindi rimanere in questo limbo. Non darò voce alle mie opinioni. Ma solo a quelle degli spettatori». «Io invece ribatte Loquenzi - vorrei consentirmi il lusso di esprimere chiaramente e onestamente come la penso. Le equidistanze sono scivolose, perché spesso camuffate, e fanno così pendere in modo surrettizio il favore da una parte o dall'altra.

Siamo giornalisti, non cronometri».

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