Cultura e Spettacoli

Pattinson e Stewart si danno ai film seri

Non si sputa nel piatto in cui si mangia. Lo sanno bene Robert Pattinson e Kristen Stewart, alias Bella Swan e Edward Cullen di Twilight . Entrambi con ruoli in produzioni importanti alle spalle ma con una carriera ancora tutta da costruire, sono assurti a star già dopo il primo dei cinque film della saga sui vampiri. Quindi no, non si rinnega un passato così, al massimo se ne prendono le distanze. Dal novembre 2012, mese di uscita dell'ultimo capitolo del ciclo, entrambi hanno cercato di allentare rispettivamente il legame con l'adolescente introversa e il vampiro bello e dannato.

E le prime produzioni post- Twilight in cui i due si sono impegnati, non potrebbero essere state più diverse dalla saga che li ha resi famosi. Pattinson era tra i protagonisti di Maps to the Stars di David Cronenberg, la Stewart di Clouds of Sils Maria di Olivier Assayas. Lontani ma sulla stessa direzione, quasi che la strada da percorrere per allontanarsi dai protagonisti di Twilight fosse una sola. E i prossimi film in uscita dei due attori sembrano confermarlo: ruoli complessi per entrambi, da protagonisti o quasi, dove il bel faccino non conta più. Robert Pattinson interpreterà un ragazzo tormentato e problematico in The Rover di David Michod, presentato fuori concorso a Cannes e dal 27 novembre nelle sale italiane. Ambientato in un mondo devastato dalle guerre e dove vige la legge del più forte, Eric (Guy Pearce) intraprende un lungo viaggio insieme a Ray (Pattinson) attraverso il deserto australiano per riprendersi la sua auto, rubatagli da una gang di criminali di cui anche Ray faceva parte. Stewart invece, oltre a una piccola parte in Anesthesia , sarà protagonista di Camp X Ray , dal 17 ottobre nelle sale americane. Un film drammatico a sfondo politico, che accende i riflettori sulla mancata promessa da parte dell'amministrazione Obama di chiudere la famigerata prigione di Guantanamo. Una giovane donna (Kristen Stewart) si arruola per fuggire dalla monotonia della provincia americana. Vorrebbe andare in Iraq, invece viene assegnata alla prigione sull'isola di Cuba, un'enclave di maltrattamenti e abusi che continua a stridere con la tutela dei diritti umani propagandata ed esportata dagli Usa.

Interpretazioni intense, che già i critici definiscono «fulminanti» e «che ci faranno impazzire».

Commenti