Cultura e Spettacoli

Pausini imperiale al Circo Massimo. "E ora sogno il Colosseo..."

Trionfo di Laura Pausini tra effetti speciali, coristi performer. E una galleria di medley

Pausini imperiale al Circo Massimo. "E ora sogno  il Colosseo..."

Dopotutto basta vedere come reagisce il pubblico quando lei inizia a cantare quel «e tu cosa aspettavi» del brano iniziale Non è detto. Parte un boato di quelli veri. Quando la Pausini fa la Pausini è difficile da battere e anche qui, al Circo Massimo che per la prima volta da millenni vede una donna sul palcoscenico, si conferma tra le più efficaci popstar del mondo, tanto è capace di coinvolgere il pubblico con canzoni che ormai sono diventate patrimonio nazionale della musica leggera. Per far vedere e ascoltare i nuovi arrangiamenti, Laura Pausini si è concessa il lusso di inaugurare il tour mondiale con un allestimento strepitoso: palco ricamato dai led, 400 metri quadrati di schermi, tutte le canzoni caratterizzate da un colore diverso delle luci, passerella che entra fin dentro il pubblico (tra cui Alessia Marcuzzi, il comico Enrico Brignano e la neo-sposa Noemi). Non bastasse, ci sono cinque coristi, sette musicisti e dodici performer. In più, gli effetti speciali.

Quando inizia il secondo brano E.Sta.A.Te, che è uno dei tormentoni di quest'anno, 41 cannoni iniziano a sparare coriandoli dorati, i fuochi d'artificio partono verso il cielo e gli acrobati da palco giocano con il pallone o con le biciclette. In sostanza, è uno spettacolo che a Roma inizia il giro del mondo e che ha già accumulato 330mila biglietti in prevendita a ogni latitudine. Sono numeri importanti, specialmente se un'artista passa - come fa la Pausini - da Bruxelles a Los Angeles a San Paolo o Buenos Aires e Guatemala City. E questo concerto rende omaggio alle canzoni che hanno trasformato l'allora giovanissima concorrente del Festival di Sanremo (ricordate La solitudine con «Marco se ne è andato e non ritorna più»?) in una delle performer più celebrate al mondo. «Dopo il Circo Massimo, sogno di cantare al Colosseo. Ho saputo che l'hanno negato a Beyoncé, e in fondo va bene così: prima gli italiani, ma solo in questo senso», sorride Laura.

Qui arriva sul palco con l'obbligo di riassumere il proprio repertorio, altrimenti il concerto durerebbe 4 ore. E allora arrivano i medley: il primo mescola Primavera in anticipo, La mia risposta e Le cose che vivi. Il secondo comprende L'ultima cosa che ti devo, Con la musica alla radio e Le due finestre, mentre sugli schermi i colori giocano e creano prospettive. Tra gli altri, c'è quello rock nel quale le chitarre prendono il sopravvento, lei si veste quasi da metallara e canta Ho creduto a me, Il caso è chiuso e Un'emergenza d'amore mentre il suono diventa implacabile.

Alla fine i medley saranno sette perché (come conferma qualcuno della produzione) è difficile condensare in poco più di due ore venticinque anni di carriera con 70 milioni di dischi venduti. La Pausini ha raggiunto queste cifre anche perché, come si capisce ogni volta che sale sul palco, ha un bisogno insopprimibile di trasmettere emozioni, condividere esperienze e di allargare la «famiglia» dei suoi ascoltatori. Raramente un grande evento sembra una riunione familiare come capita ai concerti di questa romagnola che ci mette sempre la faccia, anche quando altri farebbero finta di niente. Forse per questo l'altra sera su di un ponte di Roma è comparso il gigantesco striscione «Ave Laura Pausini, prima regina di Roma» e al Circo Massimo ieri sera c'era l'euforia sincera di un pubblico fatto di genitori e figli educati e generalmente sganciati dalle forche caudine modaiole.

Perciò immaginatevi la reazione di tutti quando un cubo di schermi ha mostrato la Pausini immersa nell'acqua mentre cercava di riprendere fiato (prima di Invece no). Un effetto spettacolare che ha fatto il paio con il video di Resta in ascolto con lei in divisa come Demi Moore in Soldato Jane.

Alla fine dello show che Canale 5 trasmetterà in autunno, dopo piogge di stelle filanti e bolle bianche, le luci del palco si sono spente, ma quelle della platea sono rimaste accese, come se volessero salutare per bene la popstar in partenza per l'ennesimo, trionfale giro del mondo.

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