Cultura e Spettacoli

Pausini: «Torno bambina cantando i brani del mio Natale swing»

A Disneyland la popstar «accende» il grande albero e parla del nuovo disco «Laura XMas»

Paolo Giordano

nostro inviato a Disneyland (Parigi)

Et voilà, qui a Disneyland Paris c'è persino la neve. L'altra sera Laura Pausini ha acceso le luminarie di Natale (prima cantante a farlo) e anche i riflettori sul suo nuovo album Laura Xmas, dodici canzoni natalizie che ha presentato cantandone quattro davanti al Castello della Bella Addormentata (Have yourself a merry little Christmas, It's beginning to look a lot like Christmas, Jingle bells, Santa Claus is coming to town con un inglese quasi perfetto). Lei sulla carrozza da principessa, i personaggi Disney al fianco, le luci lilla che foderano il castello nella sera imbiancata per gioco. Era arrivata alla mattina da Miami («Ormai vivo tra Miami e Roma») per presentare alla stampa europea «un album per tornare alla mia infanzia». Oplà. «Volevo - spiega lei inarrestabile - registrarlo da anni, ma non mi era mai stato possibile. Avevo in mente anche un disco swing, anche questo rifiutato dalla casa discografica. Così ho unito i due progetti ed ecco qui Laura XMas che ho registrato con l'Orchestra di Patrick Williams».

Quando canta swing, la Pausini rimane la Pausini, conservando il colore verace della sua voce senza addomesticarlo allo stilema di un genere musicale da crooner. «Certo, avevo in mente le canzoni natalizie di Sinatra o di Ella Fitzgerald e il mio punto di riferimento è Michael Bublè ma quando fai pianobar dagli 8 ai diciotto anni riesci a passare disinvoltamente dal pop fino a capolavori come At Last di Etta James». In fondo la missione di questa «cantante italiana che viaggia il mondo» (ipse dixit) è cantare. Dovunque. Comunque. Lo fa anche in questa sala di Disneyland improvvisando qualche brano acappella. E lo fa anche a casa nei momenti di pausa o di riposo. Ad esempio, per sua figlia Paola, che piroetta là in fondo vestita da fatina, «ho realizzato due dischi compresi di copertina, uno è sulle canzoni da cinema: sono il mio testamento e sarà lei che deciderà se farli ascoltare o no». Sempre in giro per il mondo, immancabilmente attirata dall'idea di poter parlare tutte le lingue del proprio pubblico (quando è arrivata, lo ha salutato parlando sei o sette idiomi diversi), Laura Pausini è una delle poche cantanti davvero glocal in circolazione: sa raggiungere i mercati più lontani pur rimanendo italiana anche quando esalta il «proprio» Natale: «Per me è una festa in famiglia con brodo, cappelletti e lesso, la messa di mezzanotte, l'albero, la tombola e io che mi vesto con il cappellino rosso». E le canzoni: «La prima che ho imparato in italiano è Astro del ciel. In questo disco ci sono soprattutto canzoni in inglese? Beh anche a scuola cantavamo soprattutto canzoni natalizie in inglese». E giù una risata.

In questa piccola parentesi da fiaba disneyana, sono i suoi programmi da multinazionale a disegnare i contorni della popstar. Il 15 dicembre su Canale 5 sarà protagonista di una puntata del nuovo programma di Maria De Filippi, House Party: «Si dovrebbe intitolare Laura XMas Special Party, potrò cantare i brani del disco, con orchestra e coreografie». Poi, dopo il Natale a casa con cappelletti e pandoro, rimarrà all'estero per quattro mesi quindi bye bye Festival di Sanremo. Ritornerà in tv, se va bene, non prima di un anno con la seconda edizione di Laura & Paola con Paola Cortellesi su Raiuno: «Molto probabilmente nel 2018 perché prima voglio ritrovarmi un po', viaggiare e trovare nuovi stimoli per il mio prossimo disco». Quando lo dice, Laura Pausini ha ancora l'accento adolescente di una cantante alle prime armi, come se oltre vent'anni di carriera non le avessero spalmato un po' di disillusione: «Ormai non mi faccio più tanti problemi, faccio musica perché ho bisogno di cantare e non per essere perfetta», spiega mentre sorride davanti alle giravolte scatenate della figlia che segue l'incontro stampa di fianco al papà Paolo Carta. Poi via. E mentre leggete queste righe, la famiglia sarà già tornata a Miami perché «io proprio non ce la faccio a stare ferma, dopo due settimane mi annoio».

E continua a essere la cantante italiana che gira il mondo come se fosse sempre la prima volta.

Commenti