Cultura e Spettacoli

Più azione e crudeltà "Suburra" raddoppia e addirittura si migliora

La serie sulla malavita romana torna domani su Netflix. Con una regia limpida e approfondita

Più azione e crudeltà "Suburra" raddoppia e addirittura si  migliora

da Roma

Fino a che punto si è disposti ad arrivare per i soldi e il potere. È questo il tema fondamentale della seconda stagione di Suburra, la serie di Netflix prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction, disponibile sulla piattaforma streaming da domani. Una discesa vorticosa negli inferi del male sia dei dannati cresciuti nelle famiglie malavitose sia delle persone «perbene» corrotte dall'incontro con la sete di carriera o di business.

Chi ha apprezzato il film originale e la prima stagione, avrà una sorpresa: la seconda serie supera di gran lunga la prima. Una regia più matura, limpida, equilibrata; una introspezione psicologica dei personaggi più curata, approfondita, hanno fatto guadagnare parecchi punti alla fiction. Lo conferma lo stesso regista Andrea Molaioli durante la presentazione avvenuta ieri a Roma: «In effetti abbiamo affrontato questa seconda stagione con una maggiore consapevolezza e una più forte conoscenza dei personaggi. L'anno scorso eravamo alla prima esperienza con questo tipo di prodotto. E il risultato è stato più efficace». Un aiuto determinante è arrivato dall'apporto del regista Piero Messina abituato a scavare nella mente dei personaggi. Che si ritrovano tre mesi dopo la fine dell'ultimo episodio, ma sono cambiati: mentre all'inizio combattevano per emanciparsi dalle famiglie, ora sono più consapevoli di chi sono e cosa vogliono, e sono ancora più cinici, violenti, disposti a tutto.

E così ritroviamo Aureliano, il boss ereditiere dei traffici di Ostia, interpretato dal bravissimo Alessandro Borghi, la sorella Livia (Barbara Chichiarelli), e poi Spadino (Giacomo Ferrara) che cerca di prendere il controllo del clan Anacleti, Gabriele (Eduardo Valdarnini) il figlio di poliziotto che si fa catturare dal lato oscuro, Amedeo (Filippo Nigro) che da integerrimo politico si fa corrompere e il terribile Samurai (Francesco Acquaroli), il re di Roma, chiaramente ispirato alla figura di Massimo Carminati. Come, del resto, l'intera operazione prende spunto dall'inchiesta di Mafia Capitale, il sistema di corruzione e di infiltrazione mafiosa nel tessuto politico e imprenditoriale di Roma. Dai terreni di Ostia, la lotta si sposta direttamente alla conquista del Campidoglio, passando per il Vaticano. In più, in questa stagione, è stato inserito l'elemento dell'emergenza immigrazione, visto dal punto di vista degli affaristi che si vogliono accaparrare i contributi statali.

«Punto di forza della serie - spiega il produttore Riccardo Tozzi - è lo sguardo senza pregiudizi sulla realtà evitando ogni lente ideologica. E raccontando i personaggi senza fare una distinzione manichea tra buoni e cattivi». E le vicende locali assumono un carattere universale, tanto che Suburra è stata apprezzata in diversi paesi, dagli Usa al Vietnam, come sottolinea Kelly Luegenbiehl di Netflix.

Alessandro Borghi, attore ormai lanciatissimo, in corsa per il David di Donatello come interprete di Sulla mia pelle, il film su Stefano Cucchi, deve tutto a Suburra: «Fino a quando non sono stato preso per il film (diretto da Sollima nel 2015) non ero nulla. Non riuscivo a farmi considerare come attore. Poi all'improvviso tutte le strade mi si sono aperte, e in soli tre anni ho fatto un sacco di cose e ora sto lavorando a una fiction internazionale come Devils». Nella serie anche le donne hanno un ruolo importante e sono spietate come e più dei colleghi. Su tutte Sara Monaschi, interpretata da Claudia Gerini, che dopo aver perso diversi appalti, si butta nell'affare immigrati aprendo una Onlus. «La mia Sara - racconta - non ha redenzione, è cinica e fredda, si mette una corazza per raggiungere i suoi obiettivi. Del suo carattere vorrei avere solo un po' di determinazione». Importanti le new entry femminili: Nadia (Federica Sabatini), figlia di un boss di Ostia e Cristiana (Cristina Pelliccia), che interpreta una giovane poliziotta, una delle pochissime figure positive della serie. E speriamo che non si faccia prendere dalle forze del male pure lei..

.

Commenti