Cultura e Spettacoli

Porro e Paragone. Il mercoledì da leoni dei talk show politici

Lasciata la Rai, il giornalista rock debutta su La7 con "La gabbia". Sarà confronto con "Virus" su Raidue. Magari col terzo incomodo...

Porro e Paragone. Il mercoledì da leoni dei talk show politici

Stavolta la prima serata è garantita. Ma su La7. Gianluigi Paragone ce l'ha fatta e già ieri, nello spot che è stato subito lanciato, non ha usato giri di parole: il programma si chiama La gabbia e il claim, che ruota intorno a un confidenziale «tu», è questo: «Ti hanno promesso la liberta, ti hanno parlato di Europa dei diritti e di prosperità. Invece il potere politico e il potere finanziario ci hanno rinchiuso in una gabbia. A settembre la rompiamo insieme». Oddio, fosse così facile sarebbe bello. In ogni caso a Paragone, che è senz'altro rock viste le sue schitarrate a L'ultima parola, «spetta» oltretutto il giorno che avrebbe voluto in Rai prima di far le valigie e andarsene, ossia il mercoledì. Tra l'altro, era una collocazione quasi obbligata in un palinsesto, quello del neoacquisto di Urbano Cairo, che snocciolerà Corrado Formigli al lunedì, Salvo Sottile al martedì, Santoro al giovedì e Crozza al venerdì.
In pratica più politica per tutti.

Di certo a questo punto il mercoledì diventa una serata centrale sulla mappa dei talk show. Da una parte su La7 il debuttante (di rete) Paragone. Dall'altro il confermato Nicola Porro che con Virus è già in onda da alcune settimane su Raidue. Se poi, a quanto si dice, Giuseppe Cruciani portasse su Italia Uno la versione tv della Zanzara radiofonica, allora le tre reti generaliste farebbero simultaneamente approfondimento. In modi diversi.E con stili diversi.

Tanto per capirci, a chi gli chiedeva se ora ha intenzione di «togliersi qualche sassolino dalle scarpe», ieri Paragone ha risposto che «sono uno che non è mai stato zitto». In effetti ha parlato spesso, usando toni anche alti. Della sua vertenza con la Rai si sa (quasi) tutto. Lui avrebbe voluto la prima serata su Raidue per L'ultima parola, che nella seconda raccoglieva ascolti soddisfacenti e aveva fatto discutere anche per l'idea di «musicare», spesso a ritmo rock, il racconto di alcuni fatti della settimana. Invece niente, non c'era alcuna intenzione di promuoverlo. E quindi tanti saluti. Paragone è entrato nella squadra Cairo e, giusto il tempo di ambientarsi, ha subito scatenato il tweet dello scandalo: «Virus copia gli ospiti dell'Ultima parola», quasi uno strategico preludio al confronto della prossima stagione anche se i format sono sostanzialmente diversi e gli ospiti di un talk show, beh, non sono certo proprietà privata. E poi al follower Luca Carioli, che pacatamente gli dava del «rosicone», ha risposto con un tranchant «la Rai vuole anestetizzare i problemi, ecco cosa non va».

Insomma, tra Paragone e Viale Mazzini la separazione non è stata placida. Ora lo aspetta La7, che punta chiaramente sull'informazione politica sin dal primo mattino, con un taglio (anche politico) facilmente individuabile e ben orientato. Vedremo: l'appuntamento è per la prima o la seconda settimana di settembre anche perché lo studio è ancora in corso di allestimento.

I contenuti? Saranno probabilmente «corsari», nel senso che lo stesso presentatore ha voluto intendere usando la similitudine della gabbia e chissà se ci saranno anche quei collegamenti con la cosiddetta «piazza» che sono tradizionalmente uno dei marchi di fabbrica di Santoro.
Intanto stasera Porro andrà in onda con l'ultima puntata prima della pausa fino al 28 agosto. Argomento: il futuro del governo Letta (ospiti Debora Serracchiani, Tommaso Cerno, Gaetano Guagliariello e Alessandro Sallusti, mentre la consueta intervista a fine puntata stavolta sarà a Flavio Briatore).

E la ripartenza di fine mese darà il via alla nuova stagione dei «politalk show».

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