Cultura e Spettacoli

Prati, Caruso, De André: è tutta una soap...

Adesso ci ho preso gusto. Adesso che ho convertito il mio cervello, che con un click ho deciso che gli show della d'Urso (li metto tutti insieme tanto sono tutti uguali) non mi fanno più venire l'orticaria perché li considero solo e soltanto delle telenovelas e non dei programmi, non posso più rinunciare a seguire le puntate. Anche se, in effetti, non è facile: stare dietro alle intricatissime puntate del presunto matrimonio di Pamela Prati, tra pierre scosciate, testimonianze fasulle, foto taroccate, futuro marito invisibile, è un lavoro che richiede intelligenza alla Sherlock Holmes e tante ore a disposizione. Tanto non c'è da preoccuparsi: dopo infiniti colpi di scena, alla fine - attenzione agli spoiler - finirà in nulla. Al contrario del The end a lieto fine della favola grondante di miele e lacrime di Paola Caruso che, stando alle prove del dna, ha addirittura ritrovato la madre che l'aveva abbandonata alla nascita. Anzi, era stata la perfida madre per la vergogna a dirle che la neonata era morta. E il padre (che fiaba!) era pure un famoso calciatore del Catanzaro... Ma, ora, a imperversare è la soap della famiglia De André: pensate che canzone ci avrebbe potuto scrivere il grandissimo Fabrizio. Una sua nipote, figlia di Cristiano, primogenito del cantante, ha avuto l'ardire di entrare nel Grande Fratello, dove, come fa da anni, dice peste e corna del padre. Il quale, in una lettera pacata, la scongiurava di non andarci e di smettere di mettere in piazza i loro problemi familiari. Figuriamoci, lei gli ha risposto in diretta: «Noi (figli) siamo i fiori nati dal letame»... se questa non è soap. Alla prossima puntata..

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