Cultura e Spettacoli

Provocazioni, parolacce, battute: tutti contro Donald Trump

In onda stasera lo spettacolare programma con il tycoon

Provocazioni, parolacce, battute: tutti contro Donald Trump

D'altronde lui è abituato a questo ruolo: Donald Trump contro tutti. Stasera su Comedy Central (canale 124 Sky) andrà in onda The roast Of Donald Trump, un format molto, molto spettacolare perché è al passo con i tempi. Sostanzialmente è una sorta di Uno contro tutti senza nessun confine etico, senza barriere, giocato ad alzo zero. Per 50 minuti circa, una serie di ospiti più o meno vip prende di mira l'obiettivo del programma. In passato su Comedy Central si sono fatti «mitragliare» dalle domande tutti i tipi di ospiti, dai super manager alle popstar come Justin Bieber. Il risultato è sempre stato - come dice il titolo del programma - «Un arrosto». Stavolta tocca a Trump, che risponde allo stesso modo di come risponde oggi, spesso anticonvenzionale, talvolta troppo convenzionale ma comunque sempre provocatorio. D'accordo, la registrazione risale a prima della campagna elettorale, quando lui era «solo» un miliardario eccentrico che faceva discutere sulle pagine finanziarie del Wall Street Journal e su quelle gossipare dei magazine di tendenza. Il tycoon con idee strambe. Il magnate con il riporto. Tutta una serie di definizioni che lo hanno trasformarto in una icona. È il solito gioco di una certa stampa radical, quella che in Italia Dagospia chiama «i giornaloni» e che in generale sono i motori dell'opinione pubblica. Per anni Trump è stato vivisezionato, mitragliato, sbeffeggiato dai più autorevoli commentatori americani (ma non solo) diventando il bersaglio preferito per battutisti, umoristi, comici. Risultato: contro ogni aspettativa dell'inizio, Donald Trump oggi è il candidato repubblicano alla Casa Bianca. Volete capire perché? Questo The roast Of Donald Trump potrà confermare il profondo aggancio che è riuscito a creare con i potenziali elettori.

Come quando, durante questo The Roast gli chiedono chiarimenti, anzi lo sbeffeggiano sul talent The apprentice che lui ha condotto negli Stati Uniti (non a caso in Italia lo ha guidato Flavio Briatore, che è forse il suo miglior amico italiano).

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